Pensiero di giovedì 19 maggio 2016
Prima di essere le due regioni del mondo invisibile descritte dalla religione, l’inferno e il paradiso sono due forme di vita che esistono già in noi. La vita dell’inferno è pesante, torbida, oscura: per analogia è quella del tubo digestivo, del ventre, del sesso. La vita del paradiso è sottile, pura, luminosa: per analogia è quella dei polmoni, del cuore e del cervello.
In noi, il basso (l’inferno) e l’alto (il paradiso) sono separati dal diaframma. Essi però devono lavorare insieme: questo è quanto ci dice la struttura del nostro corpo. Tuttavia occorre sempre vegliare affinché il lato superiore domini il lato inferiore. È necessario che sia là, in alto, che la coscienza stabilisca la propria dimora, e che il basso fornisca allora i materiali, le forze brute che l’alto dirigerà e feconderà. Sforzatevi quindi di vivere nel vostro paradiso, e da lì imparate a utilizzare i materiali e le forze del vostro inferno.
Pensiero di lunedì 16 maggio 2016
Si accusano le religioni di aver massacrato innumerevoli esseri umani in nome dell’amore di Dio, e purtroppo nessuno lo può negare. Ma è anche vero che ci sono stati atei che, come i credenti, hanno perseguitato altrettanto ferocemente i propri simili. E i cittadini degli Stati sottomessi a regimi politici ostili a qualsiasi forma di spiritualità non sono stati più liberi e neppure più felici.
Non è quindi la religione a essere colpevole, ma gli esseri umani: non cercano di analizzare l’origine e la natura delle proprie convinzioni e dei propri comportamenti, non cercano i metodi per migliorare se stessi, per essere in grado di vivere in pace con gli altri, e allora rovinano tutto ciò che toccano, non solo la religione, ma anche la filosofia, la politica, la scienza, l’arte ecc. Ognuno di questi ambiti diventa quel che gli esseri umani ne fanno. Ecco perché essi devono comprendere che la cosa più importante è cominciare un lavoro su se stessi, affinché i loro pensieri, i loro sentimenti e le loro azioni siano realmente all’altezza delle cause che affermano di servire.
Pensiero di sabato 14 maggio 2016
Provare senza sosta nuovi bisogni è certamente segno di evoluzione; ma questa cupidigia, questa voracità, che spinge tante persone a cercare il proprio soddisfacimento sul piano fisico, porta a devastare e inquinare il pianeta e conduce l’umanità alla catastrofe. Molti ne sono coscienti, ma si ostinano su questa via. Perché? Molto semplicemente perché ignorano cosa debbano cercare e dove cercarlo: quegli esseri non si conoscono, non hanno mai cercato di esplorare il proprio mondo interiore per scoprirvi le vere ricchezze.
Se gli esseri umani sapessero che il Creatore ha posto in loro – allo stato sottile – l’equivalente di tutto ciò che si può trovare nell’universo, invece di voler accaparrare tutto ciò che hanno a portata di mano, si nutrirebbero e si abbellirebbero delle ricchezze che non smetterebbero di scoprire in se stessi, ossia le ricchezze dello spirito. A quel punto, non solo non distruggerebbero nulla, ma tutto ciò che in seguito realizzerebbero sul piano fisico sarebbe segnato dal sigillo dello spirito.