Cosa aspetti a togliere i soldi dalla banca? E tu imprenditore, cosa aspetti a riunirti con altri imprenditori per creare un fondo di investimento slegato dagli Istituti di Credito con il quale poterti finanziare a tasso “0”?
Fonte: ilsole24ore.com
La banca di credito cooperativo di Teramo non ce l’ha fatta. Crollata sotto il peso abnorme delle sofferenze e degli incagli è stata salvata, l’estate scorsa, dalla consorella, la Bcc di Castiglione che l’ha rilevata non senza l’aiuto del Fondo di Garanzia delle Bcc. Fine ingloriosa, ma da tempo annunciata, dato che la ex Bcc di Teramo spiccava in cima alla lista delle banche italiane (vedi tabella) con il più alto tasso di Npl in rapporto al patrimonio. Nel caso di Teramo quel valore era lunare. I crediti malati netti (dopo quindi le svalutazioni con perdite già effettuate) erano arrivati a valere quasi 8 volte il capitale della banca. Una cosa da brividi, da crac intrinseco. Ma la piccola banca teramana è in buona compagnia.
Quell’indice è noto agli addetti ai lavori come Texas ratio. Quando si supera il 100%, la banca scricchiola e occorre intervenire pena grossi guai. O si aumenta il capitale o ci si fa comprare da una banca più sana, o in alternativa, si cerca di vendere quella montagna di Npl, sapendo che la loro cessione libererà il bilancio a spese però di nuove maxi-perdite.