“E’ morto Geerd Hamer, pensava di curare tumori con la psiche”

Così esordisce il lancio di agenzia dell’Ansa

E continua…

ROMA – Ryke Geerd Hamer, il medico tedesco radiato dall’ordine inventore del metodo omonimo secondo cui tumori nascono da un conflitto della psiche, metodo che ha già fatto decine di vittime nel mondo, Italia compresa, è morto.

Detta e letta così sembra una conclusione che pone l’accento sulla poca, se non nulla, credibilità del personaggio che più che curare ha mietuto vittime con il suo approccio psicologico alla malattia. Una specie di “finalmente se n’è andato”!

Dovremmo quindi dire altrettanto di Ermete Trismegisto che affermava che tutto ciò che è all’interno (di noi) è anche all’esterno, come in alto così in basso.

Dovremmo poi demonizzare anche il Buddismo che in forma paritetica ribadisce che siamo l’espressione di ciò che portiamo dentro e che non possiamo lamentarci di una vita che in fondo coltiviamo con i nostri atteggiamenti e dei relativi agi e disagi che andiamo ad affrontare perché da noi creati, malattie comprese.

Dovremmo demonizzare inoltre la psicosomatica e la fisiognomica, due scienze che riportano alla diagnosi psicologica attraverso le reazioni psicoemotive sulla chimica che reagisce nel nostro corpo e sulla conoscenza di ciò che trasmettono i nostri atteggiamenti, le nostre posture, gli sguardi e tutto ciò che lo “schermo” fisico trasmette all’esterno ad un osservatore attento.

Riportiamo anche il fatto che il dott. Hamer non era il solo a riportare la correlazione tra malattia e psiche. Anche uno psicoterapeuta meno conosciuto ha proposto e verificato il metodo di indagine psicologica legato all’avvento di malattie più o meno gravi. Si tratta di Thorwald Dethlefsen, autore di libri come “Malattia e destino”, “Il destino come scelta”, “Vita dopo vita” e ” L’esperienza della rinascita”.

Nei suoi libri afferma e comprova lo stretto legame esistente tra gli avvenimenti esterni ed i condizionamenti interni che ci coinvolgono. Anche gli stessi stati influenzali ci coinvolgono nel momento in cui ci lasciamo influenzare dall’esterno creando così una momentanea carenza nel nostro sistema immunitario. E tutto questo ha genesi nella nostra psiche, non fuori; ma per conoscere ciò occorre che ci analizziamo nel momento in cui accade un’evento del genere, che impariamo a percepire i nostri condizionamenti imposti da una mente che non conosciamo e che inevitabilmente condiziona le nostre vite.

Afferma il dott. Thorwald:

…il cancro, secondo Thorwald Dethlefsen, è mancanza di amore per se (e dì conseguenza verso gli altri). Dato che colpisce tutti gli organi meno il cuore, sede dell’Amore per eccellenza.

Abbiamo a suo tempo redatto un altro articolo in merito alla correlazione tra cancro e psiche e, naturalmente, le cure proibite, che potete trovare QUI.

Con questo preambolo riportiamo un’estratto di un articolo redatto a firma di Paola Beltramo che potete trovare per esteso sul blog www.ingannati.it

I media  hanno divulgato la notizia della morte del dr. Ryke Geerd Hamer, corredandola con le  solite falsità.

Basta leggere  l’Ansa:  http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2017/07/06/e-morto-geerd-hamer-pensava-di-curare-tumori-con-la-psiche_1ecab78e-2b7e-45f4-a00b-ca2b07beb16f.html.  Penso che i giornalisti  dell’Ansa sappiano

  • che le scoperte di Hamer non  sono  “un metodo”,
  • che  suo figlio Dirk  non è stato ferito durante una battuta di caccia alla quale partecipò anche il principe – questa è davvero una nuova notizia – ,
  • che oltre al tumore al testicolo ad Hamer fu diagnosticata  anche l’ ascite con prognosi di un mese di vita e
  • che  sia  stato  dimostrato  da tanti altri ricercatori, anche accademici,   che il tumore possa essere causato da uno shock emozionale.

Il medico del  “Il Fatto quotidiano”, nel post di cui al seguente link, scrive  tra le altre  menzogne che Hamer era avido di denaro.  E’ noto che,  ancora prima della morte del figlio, Hamer  per le sue prestazioni non esigeva denaro e che a volte accettava cinque euro a titolo simbolico.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/06/hamer-e-morto-ma-gli-avvoltoi-come-lui-no/3711608/

Questi  ricercatori “della verità”  dovrebbero  invece interessarsi all’attività di quei medici che consigliano da anni alle persone abbienti una cura chemioterapica più evoluta di quella mutuata.  Ho conosciuto alcune di queste persone che si sono curate in tal modo, invano, dilapidando patrimoni familiari. E’ la cura che l’ex ministro e Presidente dell’Emilia-Romagna Vasco Errani  voleva rendere mutuabile. come ha spiegato in questa trasmissione televisiva “Sanità: chi spreca di più”  del 1 giugno 2010 ”: da  (a 1.09 dall’inizio) http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-79cf32dc-5232-47a5-9b5c-e83ee8a31af8.html#p== “…una nuova cura oncologica, nucleare ecc., costa venti volte di più di quella di vecchio tipo  ora in uso.  Allora risparmiamo con i farmaci generici ma non con  quelli oncologici”.

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Continua sul sito della fonte

6 pensieri riguardo ““E’ morto Geerd Hamer, pensava di curare tumori con la psiche”

  1. Ad un’amica che, dopo aver ascoltato le dichiarazioni di Veronesi indicate nel post, mi chiede cosa penso della psico- oncologia ho risposto con le parole dello psichiatra Danilo Toneguzzi, seguace delle scoperte di Hamer, che in un suo articolo di qualche anno fa sulle 5 leggi biologiche scrisse:
    “Ma se la Medicina Psicosomatica, che si pone come la disciplina che, per eccellenza, tenta di superare il dualismo mente-corpo, al di là delle presunte apparenze, è scivolata nuovamente nel riduzionismo meccanicistico dei secoli antichi, un’altra recente disciplina, la psico-oncologia, che presume anch’essa un’attitudine olistica nei confronti del paziente, è scivolata ancora più in basso. In uno dei testi più accreditati nella letteratura italiana, il “Manuale pratico di psico-oncologia”, si afferma nelle prime righe di presentazione che: “La Psico-oncologia costituisce in ambito sanitario un riferimento per tutti coloro – oncologi, psicologi, psichiatri, psicoterapeuti – che nel trattamento della malattia neoplastica hanno una visione olistica del malato, tesa a tutelare e favorire una migliore qualità di vita del paziente considerandolo nella sua complessità, vista la inscindibilità negli esseri umani della componente biologica da quella emozionale” (Grassi, Biondi, Costantini, 2003, pag. IX). Peccato che nelle trecentoventi fitte pagine del testo non c’è una riga in cui si accenni alla possibilità, anche remota, che le emozioni abbiano una qualche determinante nella genesi del cancro! In tutto il manuale pratico di psico-oncologia, le emozioni sono considerate solo in quanto “vissuto di malattia”, cioè la reazione emotiva del paziente alla malattia tumorale! Viene proprio da chiedersi cosa si intenda con il termine “olistico” o con “l’inscindibilità negli esseri umani della componente biologica da quella emozionale”…

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    1. Salve Paola. Condivido e comprendo il disappunto ma è così che va in questi tempi. Più oscurantismo per gli stolti e più Luce per coloro che vogliono conoscere. Come la Natura ci insegna non ci sono più mezze stagioni così anche noi non possiamo più stare a metà ma siamo chiamati a decidere da che parte stare.

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  2. In relazione alla frase soprariportata: “il cancro, secondo Thorwald Dethlefsen, è mancanza di amore per se (e dì conseguenza verso gli altri). Dato che colpisce tutti gli organi meno il cuore, sede dell’Amore per eccellenza.”:
    “Gli scienziati del Wellcome Trust Centre for Neuroimaging, nel corso di osservazioni iniziate a partire dall’anno 2000, hanno scoperto che ad essere responsabili dei cosiddetti sintomi di “crepacuore” sono aree evolute del cervello e che tale trauma psichico può causare alterazione anche alle aree del cervello che regolano il ritmo del cuore. Gli scienziati hanno riscontrato che il ventricolo sinistro, a seguito del trauma definito “crepacuore”, può deformarsi e assumere l’aspetto di un vaso a collo stretto. I Giapponesi, scopritori della malattia, l’hanno denominata Tako Tsubo perché la forma del cuore ricorda l’oggetto così denominato utilizzato per la pesca del polipo.
    Dal 2001 ad oggi sono centinaia i casi accertati. Per il 90% si tratta di donne, soprattutto in post-menopausa. Forse perché le donne sono più sensibili e vivono lo stress con maggior apprensione degli uomini. Anche un team di medici della John Hopkins University ha pubblicato, sul New England Journal of Medicine , che ha rilevato che pazienti , che avevano la “sindrome da cuore infranto”, avevano subito la morte di un coniuge, di un parente o un figlio, una delusione d’amore, un dispiacere acuto, incidenti automobilistici, rapine a mano armata , il dover comparire in tribunale ecc. I cardiologi hanno così accertato che l’espressione popolare “morto di crepacuore”, corrisponde ad un vera crepa che si produce nel muscolo cardiaco, che si ripara sovente da sola o con l’aiuto di farmaci, e hanno definito questa malattia “cardiopatia da stress e sindrome da cuore infranto”.
    I ricercatori hanno quindi accertato che esiste anche un collegamento tra la psiche, il cervello e il cuore e che l’affermazione popolare “crepacuore” non è quindi un’espressione retorica. da: http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/medicina-nuova-medicina/ a
    pubblicato anche qui:
    https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/cardiologia/si-puo-morire-di-crepacuore-si
    http://www.corriere.it/salute/cardiologia/15_settembre_28/sindrome-crepacuore-esiste-ha-mortalita-simile-all-infarto-03be79e0-65ce-11e5-aa41-8b5c2a9868c3.shtml

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    1. Salve Paola. Confermo e approvo che anche il cuore si può ammalare come qualsiasi altro organo del corpo ma non certo di tumore perché quello, come afferma Thorwald Dethlefsen, è dovuto a una mancanza di amore per se stessi per cui il fatto che il cuore non può esserne intaccato ne è la prova evidente.

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  3. Salve Andrea, la medicina convenzionale definisce le differenze tra tumore e cancro nel modo seguente:

    Fai clic per accedere a kit_didattico_biologia_DR.pdf

    “BIOLOGIA 1. Che differenza c’è tra cancro e tumore? Cancro e tumore sono usati come sinonimi, ma non sono due parole equivalenti. Infatti il tumore è una proliferazione cellulare anomala e può essere limitata alla sede di origine, oppure può dare origine a metastasi. Cancro invece indica solo un tumore in grado di produrre metastasi. Un altro termine tecnico, che si usa spesso nella pratica medica o nella ricerca per indicare il cancro, è neoplasia.”

    Qui sopra è quindi scritto tout court: tumore proliferazione cellulare. In realtà tale proliferazione a volte avviene per la riparazione di necrosi o ulcere causate prima dallo shock emozionale (riparazione dell’ulcera dei dotti galattofori, dell’ulcera del collo dell’utero, della necrosi delle ovaie ovvero tutti quegli organi o tessuti che sono correlati ai foglietti embrionali della corteccia cerebrale o del nuovo mesoderma ) come avviene anche per l’ulcera o “crepa” del cuore.
    Quanto alla differenza tra tumore e cancro derivante, dice la medicina convenzionale, dalle metastasi:
    Hamer ha dimostrato, attraverso la sua scoperta dei foglietti embrionali risultanti dalle Tac cerebrali, che le cosiddette metastasi sono in realtà altri tumori e una persona che abbia avuto la sindrome del crepacuore potrebbe avere altro shock emozionale, ad esempio per paura della morte, nel qual caso si troverebbe un tumore polmonare e in questo caso di parlerebbe di cancro

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