…e che vi conduca, invisibili, alla stanza dei bottoni dove si svolge tutto.
Proviamo per un istante a figurarci un sogno ad occhi aperti dove un eroe, che chiameremo Martino, si rende conto, per intuito, per Grazia ricevuta o che so, di tutta la commedia alla quale assiste tutto il giorno tutti i giorni. E grazie ad un miracolo riesce a percepire le reali intenzioni dietro a tutte le situazioni umane…
Un giorno di sole, coperto da nubi leggere, al parco cittadino Martino si trovò ad osservare con uno sguardo diverso, ed una sensazione mai provata prima, la scena di quei due che chiacchieravano animatamente di sport e dopo quasi dieci minuti quasi non si azzuffavano, l’uno per il bianco, l’altro per il nero. Poi una coppia di innamorati, seduti alla panchina dei giardini, gli trasmise la medesima impressione; tanta affettività si era sciolta come neve al sole dopo una occhiata di lui verso il corpo avvenente di un’altra ragazza di passaggio, avvenuta poco prima di ricevere un sonoro schiaffone dalla, fino a pochi secondi prima, indissolubile Anima gemella, eterno Amore.
Martino ebbe una impressione folgorante; non capiva come ma vedeva, sì vedeva. Non erano gli occhi, organo utilizzato dall’opinabile pregiudizio mentale, ma l’intuizione, che chiaramente mostrava senza il filtro visivo, quello che è la Realtà. Maschere sui volti e fili agli arti superiori ed inferiori, un teatro di marionette ora tristi, ora allegre, ora malinconiche, iraconde, superbe… mai oneste con se stesse e men che meno innocenti nelle intenzioni.
Ma a quel punto Martino si accorse anche che la sua ombra si era allungata davanti a lui, prodotta da una luminosità che non era della stella solare ma prodotta da una fonte alle sue spalle; non fece in tempo a girarsi che la luminosità gli fu di fianco, alla sua sinistra.
E da una mano sulla sua spalla una voce gli si presentò: “Piacere, Sirio”. Lunga veste chiara e cinta al fianco dorata, copricapo orientale, i suoi occhi lo gelarono trafiggendolo ma trasmettendogli calore e rispettosa saggezza edulcorata da un sorriso rassicurante.
Martino sapeva che chiedere “chi sei” alla propria Coscienza era una cosa superflua ed intuì che ella non avrebbe potuto materializzarsi in un Essere femminile perché con il suo umano livello si sarebbe identificato nell’avvenente forma del corpo. E a lui, per quell’insegnamento, occorreva autorevolezza.
“Andiamo, ti mostro da dove partono i fili delle marionette…”
Un turbinio di porte girevoli lo portò sempre più dentro di sé, più in basso, dove meglio si comprende, facendosi largo tra le maglie della Paura che ad ogni angolo, improvvisa, richiama il rifuggire, ma fu dissolta passo passo dalla Luce dell’Entusiasmo, sospinto dall’anelito di scoperta. Si inoltrarono nelle stanze dei bassi istinti dove belve inferocite chiedevano brandelli di Anima, bestemmiando ad ogni parola; attraversarono fiumi di lacrime pronte ad essere riversate nel momento del ricatto sentimentale ed emotivo, salirono irte vette della granitica roccia dell’Orgoglio, fido servitore dell’Ignoranza, complice dell’Impazienza. Per accorgersi, una volta in vetta, che il monte si era dissolto alle loro spalle tanta era la sua effimera consistenza.
Le emozioni erano forti là dentro, lì sotto, tant’è che erano loro la Realtà. Non c’erano occhi ad ingannare ne ragionamenti per giustificare. A quel punto la Solitudine si fece avanti con sorriso suadente, reclamando il suo compenso, pronta a incatenare armata di Malinconia. La falsità trasparente la trasse in fallo e lasciò passare colui che voleva imprigionare.
La voce di Sirio lo presentò dinanzi ad una sala: “Eccoci alla stanza dei bottoni, dunque” ed entrarono. Un grande pannello di controllo si parò loro dinanzi con la scritta “Stimolatore di sensazioni e sentimenti” e sui vari pulsanti la scritta per una specifica stimolazione:
Ansia, Paura, Angoscia, Depressione, Sconforto, Sfiducia, Tristezza, Rabbia, Odio, Rancore, Vendetta (il più grosso ed evidente). Tutti in ordine di esecuzione. “Solo il proprietario li può attivare, ma il proprietario a volte non è la persona dentro la quale sono presenti questi comandi. Una volta attivati spesso si auto gestiscono tra di loro poiché l’uno innesca l’altro, auto alimentandosi. Ma il vero movente è l’oscuro Te stesso che, come gemello, agisce in conformità al suo mandato, lo spegnimento della Luce.”
“E tutti i fili esterni invece chi li comanda?” chiese Martino
“È un’altra entità di pari livello energetico presente fuori, perché come dentro così fuori, nel mondo d’illusione, incarnata nel potere economico, che vi fa credere di vivere, dandovi speranze da disilludere, progetti ed obbiettivi che non vi appartengono, vivendovi la vita, dandovi scusanti e giustificazioni. Anche questa entità ha un suo pannello di controllo mondiale dominante le masse, al pari di come tu domini le tue cellule. Una pressione sul pulsante “Ansia” ed ecco che fuori si crea una crisi, economica, bellica, terroristica. E quest’ultimo termine che hanno inventato spiega perfettamente la finalità. La Paura ingenerata vi porta via energia e vi rende immobili, come il Terrore paralizza ed ofusca la mente.”
“E quindi che fare?” chiese Martino
“Accendi il faro dell’Intelligenza e cerca l’Onestà, scandaglia il vero movente che ti condiziona, meditane l’effetto prima della causa, immaginando che l’altro sei tu al di fuori, come uno specchio” fu l’imperativo di Sirio. “Gli Esseri esterni, gli Oscuri padroni della materia, i creatori dell’Illusione, hanno fatto esattamente quello che tu hai chiesto loro, sei tu che li hai creati e hai creato la tua illusione; sta a te abbandonarla. Prima ne avevi l’esigenza per poter apprendere dal loro fallimentare piano a miei danni. Ma io esisto in quanto tu vuoi che io esista perché io sono te, come sostanza più sottile; tu sei l’Intento ora, sei l’anelito, che mi nutre e sviluppa ed io, di rimando, ti consegnerò la Conoscenza, l’indicazione per raggiungere la Saggezza e la Felicità. Non ti appoggiare ai sensi esterni; essi sono stati esaltati dagli Oscuri che ne hanno decretato il loro solo utilizzo per plasmare la loro realtà, facendoti credere che essa è il risultato di tutto ciò che ascolti, gusti, tocchi, guardi, odori e sui sensi fisici hanno basato la loro scienza, innalzandola a loro religione.”
Poi, guardando il pannello di controllo aggiunse: “Quando agli Oscuri staccherai loro la spina tutti questi pulsanti si spegneranno”.
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Grazie della segnalazione Sig. Fabio. Provvedo a cambiare immagine
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