A cura di Andrea Pilati
L’amica Paola Botta Beltramo mi invita a leggere un suo post redatto qualche mese fa sul sito www.ingannati.it ; articolo che approvo in pieno e che riporto integralmente di seguito. Aggiungo un mio commento all’argomento: per ottenere la salute fisica occorre che tutta la flora che compone il nostro organismo, o contenitore per la Coscienza, sia in perfetto equilibrio e sia collaborativo. È logico pensare che qualsiasi alterazione di questo equilibrio porti alla prevalenza di uno o più ceppi microbici che alla fine prevalgono provocando una alterazione del PH e quindi uno stress del sistema difensivo o immunitario. Da ciò si ha l’insorgenza delle patologie che altro non sono che la risposta repulsiva ed espulsiva del sistema immunitario attraverso febbre, sudorazione e secrezioni cutanee. In fondo il corpo si comporta esattamente come la psiche poiché ne è la manifestazione materiale solidificata; ogni volta che entriamo in contatto con persone pesanti e vampiri energetici, se non siamo in grado di contrapporre un’azione immunitaria psicologica otteniamo lo stesso effetto: quello che nel corpo chiamiamo “malattia”, per la psiche è perdere energia. che è molto peggio.
Per inciso “Psiche” in greco è “Anima” in italiano.
A seguire l’articolo di Paola:
In questa intervista del 20/4/2017 https://www.youtube.com/watch?v=6zwd-PfVRV4 (a 17,50’ dall’inizio):il dr. Domenico Mastrangelo afferma: Pasteur non aveva ragione. Aveva ragione Béchamp che affermò che non è il germe la causa delle malattie“Sembra che ci siamo reinventati la microbiologia. La microbiologia è basata sulla teoria dei germi di Pasteur. Pasteur, se si leggono le biografie fatte da autori postumi, non era uno stinco di santo e forse non l’aveva detta tutta giusta. L’organismo umano, e lo dico per questi che dicono che il morbillo è peggio dell’ebola, è letteralmente invaso da microorganismi. Nel corpo per ogni cellula abbiamo dieci germi; sono nell’intestino, nella bocca, negli occhi, sulla cute, sono dappertutto, quindi abbiamo miliardi di germi che ancorché farci del male ci aiutano a fare delle cose che il nostro organismo non saprebbe fare. Quindi la teoria dei germi di Pasteur a fronte del microbiota ; se si va su Pubmed e si digita microbiota si ottengono ventisettemila articoli scientifici . Il microbiota è la flora di germi commensali che mangiano con noi e e vivono con noi che serve al nostro organismo. Quindi ci vuole un’assoluta revisione della teoria di Pasteur in microbiologia e bisogna che la gente sappia che i germi non sono dei delinquenti, dei criminali, I germi possono diventare questo se il terreno diventa adatto alla loro trasformazione. Questa è quella che era all’epoca la teoria di Béchamp, che era un contemporaneo di Pasteur, il quale non ebbe gran successo perché la sua idea che fosse il terreno e non il germe a determinare l’infezione non era piaciuta a molti. Oggi bisogna cambiare prospettiva se vogliamo una scienza che si proclami tale perché la scienza ci dice che noi abbiamo in corpo dieci volte più germi che cellule. Questo è un dato di fatto scientifico”Anche teosofi, già a fine ottocento, compresero che erano più veritiere le scoperte di Antoine Béchamp anziché quelle di Louis Pasteur.http://www.teosofia-bernardino-del-boca.it/categorie/vaccinazioni/ Furono d’accordo anche alcuni igienisti e più recentemente le scoperte del dr. R.G. Hamer hanno ulteriormente confermato ed approfondito l’argomento.In questa intervista – formazione5lb.eu/video-5lb/201703-interv…-al-dr-stefan-lanka/ – il microbiologo Stefan Lanka afferma che le sue ricerche sono state aiutate dalle scoperte del dr. Hamer . Il dr. Lanka nel gennaio 2017 ha vinto una causa civile presso la Corte Suprema tedesca perché è riuscito a dimostrare che non esiste alcun documento scientifico che attesti che il morbillo è causato da virus. Nel 1997 era stato assolto, dal Tribunale di Gottingen, dall’accusa di tentato omicidio a seguito delle sue affermazioni circa l’inesistenza del retrovirus HIV perché nessuno si era presentato in tribunale a giurare di averlo isolatoPaola Botta Beltramo