L’impollinazione del futuro

A cura di Giuliano

Una sera chiacchierando tra amici a un certo punto salta fuori un’aforisma di Albert Einstein “Quando morirà l’ultima ape, all’uomo resteranno soltanto quattro anni di vita”. Al ché proferisco le seguenti testuali parole “Ma questo è risaputo… infatti è forse uno dei pochi aspetti a cui hanno prestato veramente attenzione, ma siccome la sconsideratezza di certi personaggi non ha limite la migliore soluzione a cui stanno lavorando è la creazione di api geneticamente modificate che siano resistenti alla 💩 che spargono in giro”.

Mi sono fermato un attimo a pensare. Ma cosa ho detto? Come fai a dire simili sciocchezze pur non avendone mai letto o sentito parlare senza approfondire l’argomento? Dunque per evitare di essere scimmiottato come un povero gomblottista mi metto al pc e digito sul motore di ricerca “api geneticamente modificate” e guarda un po’ cosa mi esce fuori come primissimo risultato “Monsanto vuole modificare geneticamente le api per farle resistere ai pesticidi”.

Un po’ sorpreso, ma non tanto, penso a quelle parole, 4 anni… una frase inquietante ma se ci fermiamo (ah che parola scomoda di questi tempi!!!) un attimo a pensare… se per caso le api, ma non solo, se consideriamo gli insetti impollinatori in generale (coleotteri), si ridurrebbero progressivamente di numero (sta già accadendo) le piante senza l’ausilio dei loro simpatici amichetti volanti e potrebbero contare solo sul vento e l’acqua per l’impollinazione e quindi si riprodurrebbero in modo molto ma molto più lento e poche piante vuol dire poco cibo per gli animali erbivori che a sua volta vuol dire… poco cibo per l’uomo.

Impollinazione

L’impollinazione ma chi non sa come funziona!? Ce lo insegnano fin da piccoli a scuola! Le apine operose volano di fiore in fiore per procurarsi il nettare col quale producono il miele e così facendo trasportano il polline che si attacca alle loro zampette di fiore in fiore favorendo così la riproduzione delle piante (in special modo le graminacee). Le piante crescono, gli erbivori le mangiano, si riproducono e  producono cibo, fanno la cacca che pensate un po’, questo è il miglior concime che si possa sognare per rinvigorire di nuovo nutrimento il terreno su cui cresceranno di nuovo le piante!

E questo avviene da tempo immemore in modo naturale, automatico, senza dispendio di energie e soprattutto GRATIS!

Ma i tempi si sa cambiano e a quanto pare questo semplice meccanismo estremamente importante per tutta l’umanità e non solo è appunto troppo semplice. Ma ormai il problema esiste, eh già chissà chi l’ha creato!? Occorre una soluzione. Et voilà “L’unica alternativa alle api sarebbe l’impollinazione artificiale delle colture, ma è molto costosa e più lenta di quella naturale” e se lo dice Focus Junior. Lenta sì ma non impossibile infatti in Cina (ah infaticabili cinesi!) nella regione del Sichuan per sopperire alla mancanza di insetti impollinatori come in un racconto surreale e grottesco, a depositare il polline sugli alberi da frutto sono gli uomini.” Tuttavia questo processo ha i suoi limiti in quanto sono le condizioni meteo e il ciclo di fioritura a dettare i tempi. Ah! Se si potesse “controllare il clima” e perché no magari anche il ciclo di fioritura, ma questa è un’altra storia.

Allora perché preoccuparsi di teorie cospirazioniste sul controllo climatico quando invece gli impollinatori comunemente conosciuti  (umani e/o animali che siano) potrebbero essere presto irrilevanti per le esigenze alimentari della civiltà. Infatti i ricercatori di Harvard stanno sviluppando (o l’hanno già pronta?) una soluzione al problema: “sciami di piccole api robot, costruite in titanio e plastica che possono impollinare le ciclopiche distese di colture OGM.

Insomma , come riporta la giornalista scientifica  Agnese Codignola, alla fine di questa breve ricerca si può concludere che “probabilmente gli insetticidi non sono gli unici responsabili, ma di certo hanno amplificato le conseguenze di una scellerata distruzione degli ecosistemi e di un’industrializzazione selvaggia dell’agricoltura che hanno reso invivibile l’ambiente“.

Quindi i fattori che hanno causato questo disastro sono molteplici e quando non sono i pesticidi o il clima possono esserlo le specie alloctone provenienti da altre regioni del pianeta terra; eh sì, parliamo di insetti extracomunitari come la vespa velutina asiatica!

Dunque, a ragion veduta, lo scienziato non scherzava. Ma niente paura! Studi recenti hanno rivisto questa affermazione un po’ meno drasticamente ma la sostanza cambia poco, invece che di 4 anni ci estingueremmo in 35  anni (leggi qui); menomale un po’ di respiro.

segnaliamo l’iniziativa “adotta un alevare”
di una giovane azienda italiana la 3BEE srl
per maggiori info visita https://www.3bee.com/adotta-alveare.

Fonti:

2018: Liguria: Evoluzioni Nella Lotta Alla Velutina

2016: Le api stanno scomparendo. Fine dell’umanità in 35 anni?

2015: Insetticidi e morìa di api: nuovi studi chiariscono la situazione e individuano le vere sostanze tossiche per gli insetti

2014: Monsanto vuole modificare geneticamente le api per farle resistere ai pesticidi

2014: Cina, impollinatori al lavoro al posto delle api

2013: Monsanto: prima uccide le api e poi vende le api robot per impollinare artificialmente i campi OGM

Laboratorio di Microrobotica di Harvard

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