Siria: le fake news di Repubblica.it & CO

Ormai sono senza pudore; forti del fatto che il numero di ignoranti lettori è maggiore di quelli consapevoli ed informati, i media mondiali amanti degli USA si allineano alle direttive, anche se consci di fare il gioco sporco ed alimentare la menzogna.

Repubblica.it è il nostro quotidiano di riferimento per tastare il polso della situazione nell’ambito della manipolazione psicologica attraverso l’informazione e la sua distorsione.

Analizziamo oggi quello che nella home page capeggia come notizia principale: l’attacco sulla città siriana di Douma con armi chimiche.

Qui un estratto:

Attacco chimico a Douma in Siria.png
Fonte: www.repubblica.it

Già l’inizio dell’articolo che riporta nel titolo la testimonianza delle ONG dovrebbe metterci nella condizione di all’erta per il proseguo del testo.

La stessa notizia, con lievi modifiche nel taglio, viene riportata da tutti i principali quotidiani: Il Messaggero, il Fatto quotidiano, Rainews, La Stampa

Innanzitutto nessuno ha portato le prove che l’attacco sia stato fatto con armi chimiche; sono solo supposizioni. Poi il taglio dell’articolo è subdolo e tendenzioso; con frasi come “Gli USA chiedono ai russi di abbandonare Assad” si da per scontato che quest’ultimo sia il responsabile del gesto e Putin il suo complice. Per non parlare del termine “regime” usato per descrivere il governo di Assad.

Poi il Papa, sempre che siano state veramente le sue parole, avrebbe potuto risparmiarsi tali esternazioni perché sarebbe meglio che prima di tutto chiedesse allo IOR quali sono le sue partecipazioni nelle industrie di armi.

Ma passiamo alle ONG, una tra quelle menzionate è la White Elmets.

• LA MAGGIOR PARTE DELLE VITTIME DEL GAS: DONNE E BAMBINI
I White Helmets, un gruppo di soccorritori che opera in aree controllate dall’opposizione in Siria, hanno affermato che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, intere famiglie sterminate dai gas nelle loro case e nei rifugi. L’Osservatorio siriano per i diritti umani parla di 100 vittime morte per soffocamento (un’altra organizzazione fissa il bilancio a 150 morti).

Ma chi è la White Elmets?

Lo riporta il blogger Maurizio Blondet:
L’altra “fonte”  sono i Caschi Bianchi, una pseudo-ong che dice di salvare “migliaia” di  vite sul terreno, e si fa’ passare per una sorta di Médécins Sans Frontières araba – di fatto al seguito dei terroristi, di cui è una evidente emanazione. Fondata da un agente britannico, James Le Mesurier,   co finanziata dal governo britannico e quello americano, la pseudo Ong “White Elmets” ha ricevuto almeno 60 milioni di dollari per “documentare”le atrocità. Di fatto, ogni attacco contro Al Nusrah viene da questa presentato come “contro i civili, gli ospedali, i medici”.

raed-saleh-spd
Raed Saleh respinto dagli USA come terrorista

Non ci credete? Pensate che io stia diffondendo propaganda russa e siriana? Scusate: forse non sapete che il capo siriano dei Caschi Bianchi Raed Saleh,  nell’aprile scorso s’è recato in Usa per ricevere un premio per la sua azione “umanitaria”, ma  è stato bloccato dalle autorità di frontiera che lo hanno reimbarcato sull’aereo da cui era sceso,  e che tornava a Istanbul, perché a dette autorità risulta ”associato ad Al Nusrah”, che  rimane nella lista nera americana come organizzazione terrorista. E questo non l’ha scritto un blogger complottista, bensì il New York Times.

http://www.nytimes.com/2016/04/21/world/middleeast/leader-of-syria-rescue-group-arriving-in-us-for-award-is-refused-entry.html?_r=1

E come non rendere giustizia al famoso e folto gruppo formato dall’Osservatorio siriano sui diritti umani?

Quel che è certo è che il regime siriano ha ripreso i suoi raid aerei su Douma, alla caccia degli ultimi ribelli. Lo annuncia l’Osservatorio siriano sui diritti umani. La ripresa degli attacchi si è verificata nonostante un annuncio del gruppo ribelle in questione, Jaish al-Islam,e un comitato incaricato dei negoziati per una possibile tregua e una ripresa dei colloqui sul destino di Douma, l’ultima città che sfugge al regime nella vasta regione della Ghouta orientale.

Precisiamo che l’Osservatorio siriano sui diritti umani è presieduto dal signor Rahmi Abdul Rahman, che lo dirige dalla sua abitazione in Coventry nel Regno Unito, quale unico componente di questa “organizzazione”. Un plauso al giornalista Alberto Custodero per la stesura fantasiosa dell’articolo, molto probabilmente dettato dall’alto. Ma si sa, anche i giornalisti “tengono famiglia” e bocche da sfamare.

Per maggiori dettagli sull’operato dei media e dei loro tirapiedi consiglio la lettura dell’articolo linkato QUI.

Quando prendiamo in mano un giornale consiglio di prendere tutto il messaggio con una domanda: qual’è il fine reale?

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