Bisogna considerare che i soldi non sono il demonio, come molti sono stati indotti a credere dalle idee new age introdotte dai grandi manipolatori neri di masse che si avvalgono di raffinati mezzi psicologici per operare chirurgicamente dentro le menti umane da loro modificate eoni fa, secondo le recenti scoperte bibliche di Mauro Biglino e Pietro Buffa.
I soldi misurano la quantità di energia possibile da utilizzare per provvedere allo svolgimento di una qualsiasi attività, intellettiva, artistica, manuale. Senza di essi risulta tutto meno pratico, anche se non impossibile, da realizzare. Ma quello che ci hanno indotto a credere è che i soldi sono una proprietà (“i miei soldi”) per cui, chi ne è proprietario e li presta, diviene automaticamente proprietario di chi li riceve.
Così, quello che un tempo veniva era evidenziato nelle varie forme di schiavismo, sia il vero e proprio commercio di esseri umani da acquistare come lavoratori, sia la conquista di terre e proprietà fisiche con la forza delle armi convenzionali, oggi si è trasformato nel più subdolo e raffinato mezzo di conquista dell’essere umano attraverso il dominio dei suoi stati d’animo. E la leva, ora come allora, è la Paura.
I sistemi utilizzati oggi sono quelli dei depositi bancari dove, con la garanzia di custodia a fronte di un piccolo contributo, i proprietari di banca si fanno garanti delle quantità di denaro dato loro in deposito. Essi però si arrogano il diritto di utilizzarlo a nostra insaputa, ma sotto l’egida della legalità da loro stessi pretesa, vedi l’articolo di legge 1834 Cod. civ. (Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà…)
Come una banca utilizza il vostro denaro però non è dato a sapere chiaramente.
Adesso vediamo come, per esempio, la banca francese gestisce i vostri “aiuti umanitari”
Per approfondire consiglio di chiarire l’argomento dedicando un po’ del tempo ad ascoltare Mohamed Konarè in questo video:
E cosa dire allora del comparto militare? Da dove vengono tutti quei trilioni che servono a finanziare le guerre in corso, gli armamenti, i droni…? Come ti sentiresti se venissi a sapere che la morte di migliaia di esseri umani sono avvenute con munizioni e bombe in parte pagate con i tuoi soldi? Se ti dicessero che tu sei un azionista dell’industria bellica, non ti sentiresti correo dei loro genocidi? Per non parlare dell’industria farmaceutica…
E ora mi sorge una domanda: “ma tutto questo fervente livore popolare che ha mosso in Francia migliaia o milioni di giubbotti o gillet gialli, a seconda delle fonti, per protestare contro il presidente da loro stessi votato (sempre che lo abbiano veramente votato) non sarà per caso organizzato da qualche regista, astuto sobillatore di masse, sempre colorate, per evitare che essi prendano coscienza che invece che andare nelle piazze basterebbe ritirare TUTTI i risparmi dalle banche? Ma chi è il primo che ha indossato questo simbolo? Chi lo ha consigliato?” Beh, forse allora, e solo allora, vi accorgereste che i vostri soldi appena versati in banca non ci sono più. Ed allora e SOLO ALLORA vi rivoltereste verso il vero responsabile che astutamente ha fatto leva sulla cupidigia che vive e prospera felice in noi.

P.s. Voglio ricordare ai nostri cugini d’oltralpe che noi siamo più avanti ;^)
Cinque anni fa prendeva piede in Italia il Movimento 9 dicembre 2013 che aveva come promotori Lucio Chiavegato per il Nord, Mariano Ferro per il Centro e Danilo Calvani per il Sud. Il movimento ha mosso milioni di persone in poco tempo ed in poco tempo si è allargato, ha continuato con i vari presìdi e si è piano piano spento. Questo perché l’obiettivo del movimento è stato clamorosamente mancato. Per cambiare veramente le cose bastava rivolgere le proteste verso chi detiene veramente la sedia del regista, la creazione e l’emissione del denaro. Quelli che vi erogano i mutui insomma…
[…] Konarè ne è il leader, leader del Movimento Panafricano; lo abbiamo già visto e menzionato QUI. Chi parla rischia grosso, come successe per esempio ad altri leader africani che si opposero alla […]
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