Pensiero di lunedì 16 novembre 2018
Il destino non si lascia impietosire ma non è mai crudele: è semplicemente giusto. Per rendere la questione più comprensibile, prendiamo l’immagine della bilancia. Diciamo che gli errori commessi dagli umani si accumulano su uno dei due piatti, mentre ciò che essi fanno di buono va a pesare sull’altro piatto. Allora, quando arriva il momento di pagare per le trasgressioni commesse, si presentano anche i loro buoni pensieri, i loro buoni sentimenti e le loro buone azioni per alleggerire il pagamento.
Ciò significa quindi che non ci si deve mai lasciar andare al fatalismo accettando passivamente la propria sorte. Non dite: «Dato che il mio destino è così e così, non c’è niente da fare: devo subirlo». No, perché il destino non si accanisce mai su di noi per annientarci, anzi, il destino esiste proprio per costringerci a risvegliare lo spirito in noi, a lavorare con lo spirito affinché possiamo crearci un avvenire migliore. Non dimenticatelo mai.
Pensiero di martedì 20 novembre 2018
Avventurarsi nel subconscio è altrettanto pericoloso che immergersi nelle profondità dell’oceano. Perché anche il subcosciente brulica di mostri pronti a divorare gli imprudenti che vogliono calarsi senza essere istruiti né equipaggiati. Direte: «Ma dove si deve andare per istruirsi ed equipaggiarsi?». In un luogo situato al di sopra della coscienza e della coscienza di sé: la supercoscienza, la coscienza divina.
Allora attenzione! Prima di sondare gli abissi del vostro essere sappiate che, per farlo senza pericolo, dovete prima elevarvi fino alle regioni superiori della vostra coscienza, dove acquisirete conoscenze sulla struttura di quei mondi oscuri, così come sulla natura delle entità che li abitano. È lì che potrete sviluppare anche una volontà potente e formare attorno a voi un’aura luminosa. Queste condizioni sono indispensabili per scendere senza pericolo negli abissi. I mostri che li popolano lasciano passare solo gli esseri istruiti e ben armati.
Tratto dagli scritti di Omraam Mikhaël Aïvanhov
Saggio è colui che conosce Dio.
“Uomo conosci te stesso e conoscerai l’Universo e gli Dei” (Tempio di Apollo, Delphi, Atene)