Biella, 2 marzo 2019. Teniamo a mente questa data perché verrà ricordata come esempio di dittatura. Come potremo altrimenti definire quando una amministrazione pubblica si arroga il diritto di zittire voci scomode negando una sala conferenze per portare una testimonianza?

Di cosa stiamo parlando? Nausica Della Valle è conduttrice Mediaset che ha fatto outing, ma al contrario. Nell’epoca in cui dichiararsi omosessuale, specialmente se personaggio pubblico, è indice di coraggio ed emancipazione, agire in senso opposto genera indignazione, prese di posizione violente e scatena reazioni censore ed oscurantiste. Tutto il contrario di ciò che poteva accadere meno di trent’anni fa, fino a quando, nel 1990, l’OMS ha escluso l’omosessualità dalle malattie psicologiche. Ha però incluso l’ADHD e la disforia di genere. A questo proposito, l’attuale governo italiano, che ha a cuore la sua gente (ma questa “gente” non sembra sia il suo popolo), ha decretato che supporterà i ragazzi affetti da disforia di genere mutualizzando il farmaco “blocca ormoni”. Per chiarezza la “disforia di genere” è la sensazione di abitare il corpo sbagliato, un maschio in un corpo di femmina e viceversa.
E questo farmaco è approvato nientepopodimeno che dal Vaticano, come scritto in questo articolo dalla penna di Silvana De Mari:
Un sostegno alla decisione dello Stato italiano di inserire il farmaco blocca-pubertà tra quelli erogabili dal Servizio Sanitario Nazionale, arriva clamorosamente daVatican News, portale ufficiale dell’informazione vaticana, e dalla bioeticista Laura Palazzani, membro della Pontificia Accademia per la Vita.
Fonte: http://lanuovabq.it/

L’argomento “Sesso” tocca radici profonde, lo abbiamo capito. Ogni volta che si cerca di portare informazioni per fare un po’ di ordine in questa confusione sociale ecco spuntare il bambino urlante al quale hanno minacciato di portare via il giocattolo. E se non c’è equilibrio sessuale ecco spuntare i problemi psicologici come la disforia di genere sopra menzionata.
Ma, fatto ancora più grave, è la piena violazione dell’articolo 21 della Costituzione italiana che recita: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure
Invece la conferenza indicata nell’apertura di questo articolo, organizzata da congregazioni cattoliche locali denominate “Cristiani uniti per servire Biella”, non ha potuto essere svolta perché osteggiata in modo verbalmente discutibile dagli LGBT “circolo Arcigay Rainbow Vercelli Valsesia”, supportati dall’assessore Fulvia Zago. Così, sono bastate poche ore dall’affissione dei manifesti e la richiesta di revoca era già sulla scrivania del presidente di Città Studi, Pier Ettore Pellerey, che afferma: “Appena saputo dei contenuti dell’incontro abbiamo revocato subito l’affitto delle nostre sale. Tra l’altro questa è stata l’occasione per rivedere le procedure interne per l’accettazione delle richieste. Perché non deve più succedere che a Città Studi Biella abbiano luogo incontri il cui contenuto è in netto contrasto con i principi educativi che tentiamo di diffondere e sostenere (tra gli altri, tolleranza ed accettazione dell’altro)”.
Quindi l’amministrazione pubblica di Biella e l’ateneo locale hanno intenzione di “educare” gli studenti che omosessuale è normale e non è normale protestare o dire il contrario.
A questo punto le congregazioni evangeliche organizzatrici l’evento (Chiesa cristiana Sion, Chiesa di Cristo Re, Chiesa cristiana evangelica Nuova Pentecoste, Chiesa Parola della Grazia) hanno cercato un’altra sala in tempi stretti. Ma, anche qui, lo zampino dell’associazione LGBT ha fatto pressioni sulla direzione del locale, che ha ceduto ed ha preferito negare il benestare all’uso dei locali. Mi chiedo quale modo abbiano usato per impaurire così tanto una persona al punto da negare gli spazi. Siamo per caso tornati ai tempi di Al Capone?
A questo punto gli esponenti delle chiese organizzatrici hanno indetto una conferenza stampa per protestare contro questo atteggiamento che di libertà di espressione non ne ha visto neanche l’ombra. Riporto quindi il video della conferenza stampa per supportare questo indecente e grave fatto.