Tratto da www.oltre.tv a cura di Daniela Casaccio
Continuano le polemiche sul glifosato contenuto nel grano duro usato per produrre pasta, pane e prodotti alimentari da forno. Nonostante l’allarme sui rischi, non vi sono miglioramenti.
L’associazione GranoSalus ha pubblicato a fine 2018 i risultati di nuove analisi, condotte da laboratori certificati, che evidenziano la presenza di tracce del pesticida incriminato.
Sono stati analizzati spaghetti delle marche più vendute e sono state confermate tracce di glifosato, anche se al di sotto dei limiti di legge (vedi elenco).
L’associazione precisa che “la presenza di tali sostanze può legittimamente indurre gli analisti a dubitare della miscelazione del prodotto italiano con grani esteri”.

Uno studio del MIT conferma: il glifosato può provocare SLA e Morbo di Alzheimer. Ma il ministro Bellanova vorrebbe ratificare il CETA
Lo studio “Glyphosate pathways to modern disease V” del Massachussets Institute of Technology già nel 2016 evidenziava come il pesticida potesse creare problemi.
Infatti il glifosato nell’organismo agisce come un analogo della glicina e può alterare una serie di proteine. Ciò può portare all’insorgere di diverse patologie.
Le principali, elencate nello studio condotto da Anthony Samsel e Sthephanie Seneff, sono diabete, obesità, asma, morbo di Parkinson, sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e morbo di Alzheimer.
La questione è più che mai attuale: proprio in questi giorni il ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova ha dichiarato di voler ratificare il CETA.
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