A cura di Andrea Pilati
La scuola, questa sconosciuta… Ci siamo fatti mai la domanda “Ma cos’è la scuola?”
Allora torniamo sui nostri passi e andiamo indietro nel tempo, andiamo a quando la scuola è nata qui da noi, nella nostra cultura mediterranea.
Ce ne parla Raffaello Sanzio ne “La scuola di Atene”; attraverso l’analisi del dipinto possiamo dedurre:
La scuola di Atene secondo il programma di Papa Giulio II doveva rappresentare la filosofia. L’intera stanza doveva indicare i valori del bene, del vero e del bello. In particolare l’immagine doveva indicare l’unica via con la quale l’uomo può arrivare al bene e quindi a Dio. Le statue che si vedono dipinte all’interno delle nicchie sono a sinistra Apollo e a destra Minerva. I due personaggi mitologici rappresentano la ragione.
Fonte: https://www.analisidellopera.it/la-scuola-di-atene-di-raffaello-sanzio/

Quello che risalta nel dipinto è la voglia, l’anelito di conoscere, la ricerca del bello…
La conoscenza ha però un effetto collaterale, da alcuni indesiderato: dà la capacità di discernere, alimenta il senso critico e, soprattutto, rende liberi!
Qualsiasi tiranno non potrebbe avere vita facile se governasse un insieme di sudditi colti; a dire il vero nemmeno riuscirebbe a salire al potere.
È così che succede, è questione di gerarchia e di informazione. Ce lo insegna l’universo stesso ma, senza andare troppo lontano, ce lo insegna anche il nostro corpo. Come in alto così in basso, la solita storia di Ermete Trismegisto.
Se la ragione, guidata dalla coscienza, governa la mente, equilibra le emozioni, tutte le cellule si adeguano al governatore centrale e tutto funziona bene. Tutte eseguono il loro compito con la massima efficenza e senza risparmiare energia. Se succedesse il contrario, e una cellula volesse prendere il sopravvento agendo per suo conto, diventerebbe quella che in medicina si chiama “tumore”. Fin qui il ragionamento non dovrebbe fare grinze. In questa condizione di equilibrio raramente ci si ammala e la conseguenza della salute è la felicità.
Ma se quella mente è guastata dalla paura, fonte energetica di bassissimo livello più volte menzionata qui, allora anche il corpo ne risentirà, le vibrazioni scenderanno di frequenza e le emozioni cambieranno di stato, coinvolgendo tutte le cellule e aprendo le porte a qualsiasi patologia.
In questa condizione il sistema immunitario riceve continui messaggi di allerta e continua ad essere sollecitato, e chiunque sia sottoposto a sforzi, presto o tardi si indebolisce; e anche questo ragionamento non fa una piega.
Da mesi siamo letteralmente bombardati di notizie che abbassano le frequenze vibrazionali, sottoposti ad una continua pressione composta da ignoto ed incertezza, condizioni nelle quali non siamo più abituati a vivere e che pochi sono allenati a sopportare. Risultato? Follia popolare e ipocondria dilagante.
Il 14 settembre riapriranno le scuole italiane e già si preannunciano come il teatro della follia: banchi a rotelle monoposto (omologate per il circuito di Monza), distanziamento tra banchi e cattedre, divieto di contatto fisico tra gli studenti, gel sanificante per le mani, accessi scaglionati, rilevamento della temperatura, intervallo in classe o a piccoli gruppi, mascherine al volto. Se con questa descrizione doveste immaginarvi un edificio quale sarebbe?

Ma la domanda principe è “Perché?”- Perché proprio la scuola? Sarà per la premessa in testa all’articolo? Sarà che si vuole distruggere l’istituzione scolastica? Non conviene creare masse di colti. Se poi vogliamo anche disumanizzare gli esseri viventi su questo pianeta cos’altro di meglio che minarli negli aspetti umani che maggiormente li contraddistinguono? La stretta di mano è sinonimo di cortesia, il mostrare l’intera espressione facciale è garanzia di rispetto reciproco, il doversi continuamente disinfettare le mani è indice di ipocondria e malcelata sfiducia nel prossimo. Il prossimo può così solo diventare il prossimo nemico.
Ma se la scuola venisse demolita, come personalmente spero succeda, avremmo solo da guadagnarci. Per legge di contrappasso e per reazione del DNA umano che trasmette sempre la richiesta di miglioramento, potrà nascere una nuova realtà. una scuola eccellente composta da eccellenze. Non per tutti, certo, solo per i meritevoli, quelli che hanno messo in campo i loro sforzi, le migliori attitudini, hanno unito le speranze, si sono spremuti muscoli e meningi per arrivare alla soluzione. Che esiste sempre nel momento in cui si crea un problema, perché non possono esistere l’una senza l’altro.
Quindi a noi la scelta: o frequentare un ospedale psichiatrico oppure starsene ben lontani e creare un’altra realtà. Cominciamo a formare un’egregora…
IMMAGINA, PUOI…
