A cura di Andrea Pilati
Finalmente un po’ di colore in questo grigio inverno con la primavera alle porte, accompagnata dalla peste del secolo che ha già mietuto 100.000 vittime anche se ne ha salvate almeno cinquecentomila tra cancro, infarto, diabete… Su questi ultimi, per i giornalisti, nessun morto.
E allora, siccome la cosa si fa seria, è giusto tornare a chiudere tutto e tutti, rimilitarizzare case e chiese, pattugliare ristoranti sui terrazzi, scovare feste assassine, riportare in quota droni e draghi (qualsiasi riferimento a persone è puramente casuale e non voluto – n.d.a.), tornare a fare il pane in casa e a cantare a squarciagola sui balconi “Nessun dormaaaaaa…”

Ma ora alzi la mano chi si ricorda del treno Covid fermo in stazione a Milano? Ce lo siamo dimenticato? Per caso qualcuno ha creduto fosse una burla? Cioè, veramente qualcuno ha pensato fosse stato allestito così per fare, spendendo parecchi soldi per niente? Era il maggio del 2020 quando…

Poi arrivò marzo 2021 e un bel dì…

Et voilà, promessa mantenuta!
E in questo delirio, in cui si chiudono i parchi giochi degli infetti bambini, mentre altre pattuglie ritornano a girare a raccogliere i dissidenti a volto scoperto e a punirli come si deve, ecco affacciarsi la speranza fatta vaccino, che vaccino non è. È un farmaco, e funziona, perchè ci sono già i primi morti e migliaia di danni collaterali. Ma deve essere applaudito, come a teatro quando cambia la scena e si fa avanti un’altro personaggio a sostituire il vecchio. Ora il tampone non serve più, la macchina è partita, il volano ha preso giri e il suo peso, la paura, il peso più grande che c’è, lo manterrà in moto per molto, molto tempo.
Così bastano i titoli sui giornali, i corrotti in ogni dove e i microcefali robotizzati in divisa a rifare quello che già avevano fatto un anno prima, a ripetere gli stessi errori che, siccome reiterati, diventano diabolici.
Poi si passa al piano B; tolta la dignità alle persone, rese non più in grado di intendere e di volere dal terrore che serpeggia nell’aria e nel vuoto di scatole craniche appoggiate sul collo, accettano tutto e nello stesso tempo si distraggono con “progetti futuri e macchine nuove”; per non pensarci più, che tutto passerà. E chissà SE passerà?

Intanto nel farmaco detto “vaccino” troviamo sconcerto; chiunque lo legge quel foglio lo butta e qualche domanda magari si fa. Quel liquido, una volta nel corpo, rimane laggiù e non se ne andrà… (mi leggesse Mogol ci scrive una canzone n.d.a.).
Questo il contenuto del farmaco
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E dopo queste notizie volete una chicca? Chi è andato alla stazione dei carabinieri a ritirare un documento si è vista consegnare un foglio redatto così:
Ah, dite alle forze dell’ordine di guardare cosa succede a fidarsi di quello che scrivono i giornali che leggono. Magari comprendono che una vera e propria emergenza non c’è.