A cura di Andrea Pilati
Magari vi sarete chiesti cosa c’entra con il titolo la foto di una flebo in testata. Non avete tutti i torti, ma più avanti si comprenderà…
La Svizzera è sempre stata tradizionalista con le sue decisioni: neutralità nei confronti di eventuali conflitti e conti bancari sicuri. Fino ad oggi…
Alla luce dell’intervento militare russo in Ucraina, la Svizzera ha deciso di riprendere le sanzioni adottate dall’Unione europea (UE) il 23 e 25 febbraio. Lo ha annunciato lunedì 28 febbraio il Consiglio federale, al termine di una seduta straordinaria. Parallelamente il Governo ha riaffermato la sua solidarietà con l’Ucraina e il suo popolo e la volontà di aiutare chi è fuggito dal Paese, come ha precisato in un comunicato
“Gli Stati che rispettano il diritto internazionale devono poter contare sulla Svizzera. Fare il gioco dell’aggressore non è compatibile con la nostra neutralità”, ha dichiarato il presidente della Confederazione, Ignazio Cassis, di fronte ai media
Fonte: https://www.swissinfo.ch/ita/economia/la-svizzera-adotta-le-sanzioni-contro-la-russia/47388778
Cosa significano queste parole?
Consiglio di leggerle come un comunicato che non arriva dal governo di uno Stato come quello elvetico, ma di considerarle come una dichiarazione di Altri, dei quali anche la Svizzera ne è il portavoce.
Non si spiegherebbe una tale sudditanza da parte di tutti gli organi di governo, di tutti i loro gangli (sorvolo sugli organi di informazione) se non vi fosse un Organo Decisore a monte. Ma la cosa che più mi fa pensare è la presa di posizione di uno Stato-banca. Proviamo a pensare in altri termini. E se il messaggio che si vuole portare non fosse militaresco ma puramente monetario? Per esempio, cosa sta succedendo in questi giorni ai conti dei russi? Vediamo:
Sta diventando soprattutto uno tsunami finanziario, la massiccia ondata di sanzioni che l’Occidente sta applicando contro la Russia di Putin. Uno tsunami che punta a innervosire gli oligarchi (col blocco del sistema Swift), ma che di fatto si ripercuote anche contro i cittadini comuni. Perché quello che sta succedendo nelle ultime ore in Russia è un tracollo dei sistemi di pagamento elettronici che riguarda i principali attori di questo mondo: da Visa a Mastercard, fino ad Apple Pay.
Fonte: www.ilsole24ore.com
Bene, e se il perno di tutto non fossero né guerre né virus ma i soldi, quello strumento capace di legare le coscienze alla flebo di anestetico e all’interruttore della paura allo stesso tempo? Perché il messaggio ridondante è sempre quello, il tema principale. Non ci credete? Ecco un esempio:
Bruxelles, 27 feb. (askanews) – “Abbiamo deciso che la Russia dovrà pagare un prezzo senza precedenti per questa aggressione. Toglieremo il Paese dal sistema finanziario internazionale: ci sarà una risposta ancora più forte”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen annunciando le nuove misure che la Ue vuole prendere nei confronti della Russia.
“Proporrò le seguenti nuove misure: in primo luogo una serie di banche russe saranno tolte dal sistema Swift” ha detto von der Leyen, sottolineando in particolare la ferma intenzione di “bloccare gli asset finanziari di Putin”.
Fonte: stream24.ilsole24ore.com
Ora proviamo a sostituire il nome “Putin” con quello di qualsiasi altro dissidente, sia persona fisica o Stato? Il ragionamento ha una certa logica? E siccome noi italiani siamo visti come pericolosi dissidenti, e parlo di quei pochi di numero ma forti di spirito, quale strumento migliore per stringere loro la gabbia della libertà. Come?


Se non sbaglio il messaggio che vogliono trasmettere al mondo intero è: “Abbiamo il potere nelle nostre mani, e voi con lui. Se non vi adeguerete alle nostre imposizioni vi limiteremo la libertà in tutte le sue forme.”
Mi pare che, qui da noi, il messaggio sul GP obbligatorio per prelevare allo sportello sia in linea con quanto riportato nel corsivo qui sopra… Poi basta ridurre il potere di acquisto attraverso tassazioni collaterali et voilà, il terrore è servito. “Come pagherò il mutuo della casa, il finanziamento per l’auto, l’affitto, le spese per il cibo…”.
Una cosa certa mi sento di dirla; non esistono problemi senza soluzioni. Se ragionassimo un momento comprenderemo che i soldi siamo noi, essi sono la misura di quanto valiamo, non di quanto possediamo. Quindi, visto che il Loro obiettivo è sempre e solo quello di ridurre in povertà, noi abbiamo il compito di accrescere in ricchezza. Come? Non basta stamparci moneta, occorre lavorare su di noi per meritarcela, attraendola. Siamo pronti?