A cura di Andrea Pilati
Mi occupo di economia dal circa dodici anni, dapprima come semplice curioso, autodidatta, poi da studioso interessato ad approfondire il tema in modo più specifico perché una vocina mi stava dicendo che vi era molto di più dietro la solita storia dei soldi legati al demonio. Così ho studiato la legge legata all’erogazione dei prestiti, per consigliare i clienti su come uscire dai debiti o come fare per trasformare i loro debiti in crediti; il tutto facendosi restituire i soldi dalla stessa banca che li ha indebitati…
Poi ho provato ad unire all’argomento i tredici anni di studi psicologici gnostici e la nebbia ha iniziato a diradarsi; e ho compreso molto meglio.
Una cosa che ho notato nelle varie conferenze alle quali ho partecipato come relatore, è che, alla fine di tutto, nonostante gli sforzi profusi, l’argomento “moneta” è ben lungi dall’essere ancora veramente compreso a fondo. Vuoi un po’ i limiti dati dalla carenza di elementi conoscitivi, vuoi per i limiti che le persone vogliono darsi nel comprendere. Questo perché l’argomento, se ben sviluppato, va a toccare corde profonde che stimolano quella parte di noi che passa sotto il nome di “opportunismo”, legato alla cupidigia, al possedere e trattenere; l’antitesi della solidarietà, del ricircolo delle energie, ma con la pretesa di ottenerne sempre di più per sé. E questo l’Ego di tutti noi lo sa bene, molto bene, e fa di tutto per creare le giustificazioni più assurde per evitare di comprendere. Questo lo dovremmo avere inteso molto bene proprio in questi ultimi due anni, durante i quali chiunque ha avuto la possibilità di comprendere le menzogne propalate a piene mani (che tutt’ora non hanno cessato di essere divulgate) e a nostra volta ognuno di noi ha avuto modo di scegliere quale strada prendere; e, di conseguenza, a quale destino andare incontro.
E quando parlo di Ego non sto menzionando qualcuno che dentro di noi ci costringe a fare cose che non vorremmo, quasi fossimo posseduti. No, no, siamo proprio noi che incarniamo il suo volere, e siamo liberi di scegliere se seguire le sue direttive oppure la voce della nostra coscienza e incarnarla nei pensieri, nelle parole, nelle azioni (fino a qui il libero arbitrio ci viene ancora concesso).
Fatta questa doverosa premessa chiarificatrice, possiamo ora proseguire nel discorso relativo al denaro, questo sconosciuto.
Il 20 novembre di due anni fa scrivevo un articolo intitolato 1500 miliardi di paure nel quale eguagliavo la quantità di denaro depositato al livello di tranquillità apparente percepita dal correntista; che, in fondo, è invece la quantità relativa di paura, direttamente proporzionale alla quantità del deposito sul conto o nei fondi.
Oggi le cose non sono cambiate; nonostante le varie avvisaglie di attacco al potere di acquisto delle persone, i depositi italiani sono rimasti in banca, anzi, sono pure cresciuti, nononstante le varie manifestazioni in Francia con i “gilet gialli”, e in Canada con “convoy for freedom”, abbiano evidenziato come finalmente le persone comuni, un tantino sveglie, abbiano compreso che forse i propri soldi andavano tolti dalle banche. E di fatto hanno colpito nel segno poiché il governo canadese di Trudeau è corso ai ripari bloccando i loro conti.
Fatta anche questa ulteriore premessa non si può non comprendere come proprio il fulcro di tutto il discorso giri intorno al denaro, al suo vero valore, a ciò che rappresenta, a come andrebbe inteso, utilizzato.
Ma serve un’altra informazione, molto importante, che troviamo in uno stralcio eloquente in un articolo di questo sito, che dice:

…Ma l’oro lo troviamo anche in un altro specifico contesto e anche Biglino ne condivide il parallelismo. Parliamo di Alchimia ed elisir di lunga vita; con essa gli alchimisti volevano ottenere la trasmutazione del piombo in oro (ancora lui!) ma la cosa che lascia interdetti è il fatto che questo metallo lo ritroviamo sempre quando c’è la vita di mezzo e se consideriamo che i patriarchi biblici godevano di longevità ultracentenaria allora qualche domanda sul fatto che questi Elohim necessitassero di oro per se stessi porta a pensare a qualsiasi congettura.
L’oro è presente tra gli elementi chimici del corpo che abitiamo e a riprova di ciò riporto le analisi fatte con il test del mineralogramma:
L’Alchimia descritta nel MedioEvo non è quella che ci è sempre stata raccontata come la rudimentale chimica appannaggio di folli metallurghi relegati in oscuri scantinati tra libroni ed alambicchi. Essa è relativa alla possibilità di ottenere un cambio chimico nel corpo, indotto con una pratica molto potente, in grado di sprigionare una enorme energia trasmutatoria. In questa pratica si mettono in atto la respirazione, l’ossigenazione del sangue e dei tessuti, l’equilibrio endocrino, la totale funzionalità cerebrale dei due emisferi in sincrona collaborazione, il controllo del corpo e dei pensieri, il dominio della mente e delle emozioni, il discernimento tra gli istinti e la Coscienza. Sto parlando del Sesso e del relativo rapporto Maschio/Femmina.
Fonte: https://traterraecielo.live/2017/12/20/mauro-biglino-loro-della-bibbia-il-sesso-e-limmortalita/
Confuso? Voglio credere di no…
È logico pensare che il prezioso metallo sia stato scelto non a caso come riserva di valore, come i soldi depositati sui conti o accuratamente tenuti nel porcellino di terracotta, e che tale decisione sia stata presa da menti che ben sapevano quale messaggio stavano trasmettendo a coloro in grado di decifrarlo, chiaramente. A chi conosce, e ancor meglio pratica l’Alchimia sessuale (vedi anche: Dal cervello rettile al centro emozionale superiore…), il discorso “denaro” è molto chiaro e gli è naturale pure unire i tasselli, fare le scelte corrette, comprendere risvolti, conseguenze, pericoli e possibilità che l’uso di uno strumento monetario, piuttosto che di un altro, può dare.
Chiediamoci per esempio perché Loro vorrebbero abolire il contante. Escludendo la ridicola scusante dell’evasione fiscale proviamo a pensare che lo facciano per evitare di utilizzare il senso del tatto. Maneggiare il denaro passato di mano in mano dà, a chi è sensibile e ha compreso il suo valore, la possibilità di apprezzare in modo tangibile l’offerta data da quel pezzo di carta o moneta metallica ricevuta come compenso (compensazione, ricompensa) per un servizio reso.
Il senso del tatto? Ci vogliono per caso allontanare dall’utilizzo e dalla comprensione dell’uso dei sensi? Cos’hanno fatto due anni addietro con la scusa del virus vagante, saltellante, rimbalzante? Vietate le strette di mano, gli abbracci, financo i baci, non è così? E lo hanno fatto per caso? Loro nulla fanno per caso, sono ben coscienti di ciò, molto, ma molto più di noi.
Dopo tutto questo lungo discorso mi sento di ringraziare il lettore per la pazienza dimostrata; e adesso possiamo passare a spiegare il perché del titolo “La babele e i soldi – la confusione prima della libertà”.
In Italia diverse realtà si stanno formando, in forma di naturale cambiamento adattivo alla precedente, decadente società fatta ormai di discriminiazioni, vessazioni, limitazioni, inoculazioni. Queste cellule, embrioni di nuova società, formata da individui che si agitano dentro un bozzolo per trasformarsi in libere farfalle, si stanno strutturando come nuovi aggregati umani, con servizi atti a fornire tutto il necessario per il loro funzionamento collaborativo: scuole parentali, nuova sanità, arte evolutiva, servizi tecnici, nuove tecnologie, trasporti, nuovi dispositivi energetici, nuova e sana alimentazione, ecc. Cosa mancherebbe in una tale realtà se non un mezzo di valorizzazione chiamato “denaro”? Ed ecco che a colmare la lacuna si sono fatti avanti diversi strumenti, per il 99% totalmente elettronici, come per esempio BarterFly/Monethica (https://www.adfnews.it/monethica-e-burterfly-risposta-italiana-al-bitcoin/), CEI Comunità Economica Indipendente (https://comunitaeconomicaindipendente.it/public/home), G1 moneta libera (di cui non esiste un sito web ma un canale Telegram pubblico https://t.me/G1MonetaLiberaITA), Sardex (https://www.sardexpay.net/prodotti-servizi/), il circuito Linx (https://circuitolinx.net/resources/Risorse/mondolinx2-light.pdf) oltre a tutte le criptovalute su modello Bitcoin (vedi elenco qui: Cosa sono le criptovalute). Tutti questi strumenti, certamente molto validi e probabilmente etici (parola abusata e poco valorizzata, strumentalizzata a fini commerciali tanto che una banca ne ha fatto nome) mancano del supporto cartaceo; anzi nemmeno lo considerano.
Con le premesse sopra elencate si evince invece che il cartaceo deve essere la base per l’emissione del denaro poiché, al pari del baratto, si scambia oggetto (bene/servizio) con oggetto di pari valore (moneta). Rimanere nell’etereo ambito della moneta solamente elettronica allontana, come la D.A.D. ha allontanato gli allievi dagli insegnanti, come la follia sanitaria la stretta di mani da altre mani, gli abbracci dai corpi da abbracciare. Come Loro vorrebbero.
Ma un’altro fatto sta accadendo; le monete elettroniche si stanno diffondendo, diversificando, senza una piattaforma comune che le uniformi, ognuna con le sue caratteristiche, con il suo metodo di emissione. Sono tante e sempre di più e più ve ne saranno, più la confusione si allargherà come la sfiducia. Proviamo a metterci nei panni del ristoratore che vorrebbe utilizzare uno strumento monetario; quale sceglierebbe? Vedremmo inoltre nascere a fianco del suo registratore di cassa, una selva di dispositivi elettronici per ogni tipo di carta di pagamento.
Ora c’è da chiedersi se tutto questo vada arginato o accelerato. La mia opinione cade sulla seconda perché, se il destino della futura umanità sarà quello di dismettere l’uso della moneta in qualunque forma arrivando alla economia del dono, lo potrà fare solo dopo essere passata dalla confusione della babele economica. Se questo è il percorso allora così sia… Io intanto caldeggio lo SCEC.