A cura di Andrea Pilati
Fu di maggio di quest’anno o giù di lì quando, alcuni del Comitato “TheFreeFestCom”, si riunirono online per decidere se ripetere l’emozione dell’anno scorso quando, dei folli visionari, misero in piedi quello che è stato il “Firefest”… (https://www.thefreefest.com/firefest-2021/)
L’esperienza fu entusismante al punto che il Comitato si trasformò in famiglia e ci si trovò talmente bene insieme che decidemmo che un evento così andava ripetuto. Faccio parte di questa famiglia insieme a Francesca, l’anima con la quale percorro la stessa strada verso Casa e, d’accordo con gli altri, decidemmo di riaccendere i motori, questa volta puntando più in alto. Non più solo un giorno di festa, bensì tre!
Venne fuori quasi subito il posto adatto, Equilandia, un posto di cavalli rimessi a nuovo dalla proprietaria, Cristina, che ci ha aperto, anzi spalancato, le porte del suo maneggio; forse perché l’unicorno del nostro logo le ha risuonato dentro come ha fatto con noi. Non poteva essere un luogo migliore, noi che crediamo ai messaggi che l’Universo ci trasmette al di là delle parole. Unicorno e cavalli; è il luogo giusto.
“Quanto tempo abbiamo per organizzare il FreeFest?”
“Tre mesi…”
“Bene. Allora ce la facciamo” – Ci siamo detti…
E così abbiamo fatto partire la macchina, ma quest’anno siamo la metà dell’anno scorso! “Fa lo stesso, se ci organizziamo bene possiamo fare fronte alle carenze“.
Questi pazzi, sempre pronti alla sfida!
Ci ha condotti fino a qui l’entusiasmo, ma non solo; l’esigenza che un evento del genere era necessario si manifestasse perché il suo tempo lo richiedeva, ma anche la fiducia nei miracoli, l’immaginazione che crea la realtà (quella immaginata È LA realtà, non quella che crediamo di vedere); e tutti i pezzi si sono incastrati benissimo, con i giusti tempi. Tutti gli attori, gli artisti, (grazie Danilo), la cucina mobile, lo staff tecnico per palco e villaggio (grazie Daniele), il sito e la comunicazione (grazie Alberto, Ornella, Alessandra, Eliana, Beatrice, Cristiana, Valentina, Francesca, Sabrina), i relatori ai convegni (grazie Francesco, Sabrina e Francesca), i montaggi e i contributi video (grazie Alessandro di Playmastermovie e il tuo staff), i conteggi e le previsioni econometriche (grazie Daniele ed Emanuele); tutti i tasselli si sono perfettamente incastrati a creare lo spettacolo del Nuovo Mondo: Il FreeFest.

Il calcolo economico ci ha dato ragione (bisogna anche tenere conto di questo aspetto, non basta ragionare di sogni, perché solo chi guarda fuori sogna – cit. C. G. Jung) e tutti i conti, tenuti sotto controllo, ci hanno fatto ben sperare. Abbiamo percorso la strada dei finanziatori ma non eravamo convinti e non sono arrivati; gli unici finanziatori sono i partecipanti al festival, il pubblico e gli espositori. Convinti che un tale palinsesto non desse adito a incertezze circa le adesioni in tempi brevi (e chi non vorrebbe venire con un programma così!), abbiamo proseguito indomiti… Fino ad oggi.
Ieri abbiamo partecipato alla ennesima riunione online (“si sente poco, va a scatti…” – “Aspetta, esco e rientro… Ora va meglio?” – “Sì, ma spegnate i microfoni”) e abbiamo appurato che le iscrizioni non sono sufficienti a coprire le prime spese di acconti per fare partire la macchina organizzativa del comparto tecnico. Alcuni non se la sentono di proseguire, altri vogliono comunque arrivare alla data di ultima scadenza concordata, il 24 agosto circa, dando il tutto per tutto, fino alla fine, anche anticipando di tasca propria (come se fino ad ora non avessimo investito nostre risorse economiche…).
Abbiamo avuto molti ringraziamenti, riscontri positivi, contatti, richieste, ma le spese vanno coperte dagli iscritti…
Parliamoci chiaro; cosa si perde se il FreeFest non si potesse realizzare?
1- Il Festival porta informazione inedita. Perdere informazione è come perdere munizioni in battaglia; si perde la guerra.
2- Il Festival ha al suo interno il “festival dell’informazione indipendente”. Altro gioiello che non potrà palesarsi, perdendo quindi l’opportunità di ascoltare dal vivo un Giorgio Bianchi, per esempio o una Virginia Camerieri, o addirittura un Ricardo Delgado.
3- Il Festival dimostrerà ciò succede realmente al sangue di chi ha subito il TSO genico; e soprattutto si perde la possibilità di ascoltare quale cura efficace viene consigliata dal candidato al Nobel Stefano Scoglio
4- Il FreeFest porta lavoro a chi lo ha perso; il Festival è un volano per l’economia e ridistribuisce la ricchezza tra coloro che se lo meritano. Riporto qui ad esempio una delle mail ricevute dalla segreteria:
Buongiorno,
Io e mio marito siamo operatori sanitari sospesi perché non vaccinati
e insieme a mio fratello, già esperto nel settore birra, abbiamo
fondato una società produttrice di birra artigianale alla canapa con
sede in provincia di Genova.
Produciamo 6 diverse birre artigianali alla canapa una IPA, una APA,
una WEISS, una BELGIAN ALE, una PILS e una STRONG ALE...
5- Il FreeFest offre musica di ottima qualità, anche a 432Hz, quindi terapeutica, con una conferenza dedicata. Raro caso nel panorama musicale, rara occasione per conoscere i vantaggi di tale intonazione nella vita di tutti i giorni. Un tipo raffinato di salutogenesi.
6- Gli artisti sono fonte di piacere per lo spirito; quelli presenti al Festival sono la giusta nota di sapore per arricchire la nostra sete di bellezza. E la bellezza ci salverà.
Perché questo messaggio?
Stiamo mandando questo messaggio perché, come anticipato, non abbiamo finanziatori se non gli iscritti. Ora siamo a ridosso dei primi pagamenti e non riusciamo a farne fronte se non raggiungiamo la cifra di 20.000 euro entro il 24 agosto. Dopo tale data il festival rischia di saltare😢 e, per evitare ciò, ognuno di noi del comitato sta mettendo mano alle proprie risorse personali; ma non bastano. È urgente raccogliere almeno 15.000 euro in questi giorni entro il 24 tramite adesioni, oppure prestiti personali che verranno saldati al termine dell’evento. Occorre un miracolo e noi ai miracoli crediamo fermamente. Questo articolo è da fare girare come messaggio e chiedo anche a te di farlo, mettendo anche l’iban del conto. Confidiamo a che qualcun altro dia fiducia a quanto abbiamo creato e sostenga questo meraviglioso progetto. Se non si potesse realizzare ci rimettiamo tutti; il Nuovo Mondo non si realizza con le buone intenzioni e i discorsi altisonanti; occorre agire e reagire con la bontà dei fatti.
Per iscriversi al FreeFest:
www.thefreefest.com/registrati
Per versamenti:
COMITATO PROMOTORE DEL THE FREEDOM FESTIVAL – Iban: IT 14 A 05018 01600 000017208406