Barilla & CO, va dove ti porta il marketing

A cura di Andrea Pilati

È notizia di questi giorni la decisione di Barilla, pasta 100% italiana (sic), di considerare la produzione di pasta con farine a base di insetti, perché migliori, più nutrienti ma soprattutto per fare fronte alle scarsissime risorse che questo povero, arido pianeta, può offrire ad una popolazione mondiale sempre più freneticamente numerosa, mannaggia alla procreazione. Per inciso la procreazione è ammessa e caldeggiata per le coppie LGBTQ+ (prossimamente anche -×∑log√ per non discriminare) purché giustamente e debitamente surrogata, ma ostacolata per le coppie “normali”, il cancro dell’umanità, tramite la salvifica vaccinazione (GAVI “Gates” docet) che ne dovrebbe ridurre il numero del 10/15%.

E così Barilla ha deciso di stare dietro alle pressanti richieste degli affamati del mondo, in attesa che questi si estinguano naturalmente, proponendo, attraverso la sua Fondazione (che bello il nome “Fondazione”, sa di umanitario come il termine “vacc…” Ah, no, quella è scienza), un nutriente in più.

Allora, per dovere di cronaca, sono andato sul sito della Santa Fondazione e ho cercato il video. Eccolo qua https://show.fondazionebarilla.com/video/carmine-e-gli-insetti/:

Ops! Ehm, credevo di vederlo ma… Oddio, cosa è successo?

Se si cerca sul Tubo questo video di alto livello culturale, contenente un messaggio per niente subliminale, ma esplicito, si comprende cosa è successo. È successo questo:

Ma dai, proprio Barilla che fa un passo indietro e cancella il proprio promo? E adesso chi lo paga Carmine? Ah, già i clienti Barilla…

Ma, siccome il web non perdona, qualcuno ha pensato di ricaricare il video, che vi mostriamo qui finché censura non ci separi:

Ed ecco la pronta risposta della ditta stessa, che chiarisce la su a “ferma” posizione in merito all’argomento “insetti”:

Barilla non ha intenzione di produrre pasta con gli insetti. “In merito ad alcuni commenti apparsi sul web e su alcune testate, vorremmo precisare che non abbiamo annunciato il lancio di nessuna pasta né di nessun prodotto realizzato con farina di insetti, nemmeno abbiamo alcuna volontà o interesse aziendale in tal senso. La nostra pasta continua ad essere prodotta con grano duro 100% italiano”, afferma il gruppo dopo le voci circolate in particolare su Twitter.

Eh, la potenza del popolo che, ormai “risvegliato”, sa benissimo cosa è giusto e cosa no, e con le sue consapevoli scelte determina la rotta che una ditta, anche molto grossa, deve prendere se non vuole che il boicottaggo la porti sul lastrico. Un pubblico che sa cosa significa “cibo sano”, che conosce il termine “salutogenesi alimentare”. Mica gente in giro a pettinare bambole o a mettere il rossetto al papero o a fare le unghie al polipo…

Accadono strane coincidenze però; nel passato la stessa ditta ha fatto retromarcia su altre questioni ma, siccome il detto napoleonico “che se ne parli male o se ne parli bene, purché se ne parli…” funziona sempre come pubblicità gratuita, mi permetto di riportare alla nostra volatile memoria quanto accadde pochi anni fa, nel 2013:

Articolo tratto dal nostro sito antibufale di riferimento: https://www.repubblica.it

Brava Barilla! Ecco un’esempio di coerenza e di fermezza… Fino a quando…

Ed ecco qui, nuovamente il popolo, colui che sà, che determina dove l’ago della bilancia deve pendere affinché ci si possa evolvere.

Non so perché ma tutto questo mi sa di remake. Mi ricorda tanto quando, qualche anno fa, spopolava un certo Oliviero Toscani, fotografo per Benetton, con le sue immagini scandalose che hanno permesso l’innalzamento del fatturato della ditta con la quale collaborava. La stessa che ora è proprietaria di Autostrade s.p.a., sapete, quella del ponte Morandi… Ma questa è un’altra storia e c’entra nulla, è solo un cattivo pensiero dal quale mi dissocio, autocensurandomi.


4 pensieri riguardo “Barilla & CO, va dove ti porta il marketing

    1. Grazie del tuo pensiero Zeta. Come per Barilla anche per ognuno di noi si attiva la legge del karma se agiamo per mero interesse personale. Credo sia saggio prendere l’esempio di Barilla come qualcosa da evitare

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  1. Se non ci sono proteine animali da consumare per sentirsi più forti e più stronzi, si arriverà alla fine al cannibalismo.
    Come facevano i gladiatori a essere forti consumando in prevalenza zuppe di orzo e cereali? Una cosa è certa. Quelli che non possono fare a meno di proteine animali sono stupidi e aggressivi suprematisti e guerrafondai. Accentratori di potere, sono loro la vera causa dell’ inquinamento globale, e le multinazionali, quando fiutano affari mandano a quel paese anche la dieta mediterranea. Senza etica nè morale. Da boicottare.

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    1. Salve “Cibo semplice” (ma che nome strano ;^)
      Concordo in parte. È mia opinione che non sia il consumo di carne il problema ma la quantità che ne fa veleno, di qualsiasi tipo di cibo si tratti. L’equilibrio sta sempre nel mezzo, come la virtù (in medio stat virtus) e sul concetto di forza, menzionando i gladiatori, non è che per caso non sia da cercare in altro? Anche attualmente i più saggi allenatori sportivi consigliano ai propri atleti di astenersi dal fare sesso nei giorni precedenti le gare. Meglio ancora se dicessero loro come trasformare in modo produttivo queste potenti energie.

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