L’inganno e il disinganno

Ricorda che ingannare, mentire, giocare d’astuzia, significa avvilirti, rimpicciolirti, riconoscerti debole prima del tempo, ed essere come lo schiavo che si riconosce inferiore al suo padrone. Fallo, se ti fa piacere, ma sappi che l’umanità ti considererà meschino, debole, e come tale ti tratterà.

(Pëtr Alekseevič Kropotkin)

Se una autovettura accelera c’è da sperare che il conducente sappia guidarla e nella giusta direzione, quella che vogliamo noi. Se invece ci fa credere di portarci a destinazione mentre invece ci porta in una cella, allora sarebbe meglio saperlo prima di salirci a bordo oppure gettarsi dall’auto prima che prenda velocità. Altrimenti la paura sarà tale che non potremmo fare altro che rimanere inchiodati al sedile in attesa che l’auto si fermi. Se si fermerà… oppure se andrà a sbattere contro un muro.

Ecco, questo è un esempio sintetico di quello che stiamo vivendo in questi ultimi tempi dell’Età del ferro.

Durante l’evento “RISVEGLI informazione fuori dal coro”, nel dialogo con Massimo Mazzucco, alla domanda “Come vedi tu il movimento di crescita delle coscienze?” afferma che siamo ancora pochi ma la recente crisi sanitaria mondiale ha fatto sì che molti si destassero dal torpore. Siamo ancora pochi, sì, ma la curva sta crescendo.

Io mi permetto di aggiungere che quei pochi debbano soprattutto avere gli strumenti conoscitivi per comprendere meglio come siamo collocati nel tempo della storia dell’uomo e della esperienza da fare su questo pianeta. Altrimenti si rischia di perdere tempo dietro a gonnelle ipnotiche di sbraitatori da palco che altro non vogliono fare che condurre un gregge di diversamente svegli in un ennesimo recinto. Magari di stampo elettorale.

Attenzione a non creare e sostenere idoli

All’evento di “Informazione fuori dal coro” abbiamo esordito con un monito molto, molto importante, specialmente in questi tempi che richiedono ulteriore selezione e quindi maggiore capacità discriminante, proprio per evitare inganni da chi, cosciente o non cosciente, fa parte di coloro che agiscono mossi da opportunismo, arrivismo, vendetta, invidie e competitività, facendo quindi il gioco di Loro, dei veri dominatori. Quei “Loro” che, abbiamo ribadito più e più volte, non vivono in particolari luoghi del pianeta ma risiedono nascosti nel posto più evidente, sicuro, ma anche più inaspettato che ci possa essere; la mente. Quella mente che non è nostra, ma è la Loro. Essa diventa nostra solo quando diventiamo consapevoli di come essa può essere manipolata proprio da Loro, che la conoscono molto bene, e da Loro ce ne stacchiamo. E qui arriva il bello…

Come agiscono Loro?

Il precedente titolo accennava al fatto di non sostenere idoli. Ora, chiedo al lettore di guardare questo brevissimo filmato che abbiamo montato come incipit all’evento sopra menzionato. La domanda da porsi è “Cosa mi stimola, cosa scatena in me?” Rabbia o compassione? Sensazione di tradimento oppure pena? Scoramento oppure senso di rivalsa?

A seconda della sensazione che seguiamo otterremo effetti che determineranno il nostro destino; e ne saremmo responsabili.

La vecchia società è l’emanazione della Loro mente ed è anche la Loro rete, nella quale molti di noi sono caduti o rischiano di cadere. Se siamo mossi da rabbia, desiderio di vendetta, pregni di livore, dobbiamo domandarci cosa questo atteggiamento produce in noi e in chi ci circonda; ma soprattutto da dove nasce. Perché è proprio da parte di chi ci circondiamo che otteniamo la risposta circa la nostra condizione vibrazionale. Il vecchio detto “Dimmi con chi vai, ti dirò chi sei” è più che mai attuale. E se il modo di parlare determina il nostro livello, le nostre conoscenze e amicizie, gli ambienti che frequentiamo, e il nostro destino, allora prendiamo l’affermazione di Socrate “Parla affinché io ti veda” come un saggio consiglio per comprendere da chi siamo mossi da dentro; da Noi, dalla Coscienza, oppure da Loro, gli Ego? E la stessa modalità la possiamo applicare con chiunque ci troviamo a dialogare o ascoltare, magari in una conferenza o in un evento. Se vogliamo cambiare il nostro ambiente di vita è imprescindibile prendere delle decisioni che possono anche essere drastiche, come quelle di evitare di collaborare o frequentare certi contesti. D’altronde due anni fa, nostro malgrado, siamo stati costretti a tali forzature, denigrati e allontanati dagli stessi che prima erano amici e parenti. Nel prossimo setaccio accadrà la stessa cosa e dovremmo essere già allenati e preparati a tale circostanza.

Come riconoscere Loro

Il verbo, ne abbiamo accennato, è il primo indizio. I termini utilizzati, la modalità con cui sono espressi, se volgare o meno, gli argomenti comunicati e non ultimo ciò che essi stimolano in noi, sono l’identità della intenzione di chi parla. Proviamo a pensare ad un venditore di aspirapolvere, o di investimenti o di polizze assicurative; il modo di vendita è basato sul desiderio o sulla paura e l’incertezza del futuro. E se queste possono essere intenzioni giustificate dalla propria attività lavorativa (con tutte le riserve del caso – n.d.a.), ciò non vale per chi millanta elevate aspirazioni evolutive.

Come riconoscerLi, quindi?

Loro conoscono la nostra parte nascosta, i nostri nodi energetici, il nostro intelletto. Parleranno quindi alla “pancia” della gente perché essa ama essere stimolata negli istinti, dove proprio nella pancia hanno il centro energetico. Anzi, più precisamente nei primi due chakra, Muladhara e Swadhisthana. Loro li conoscono e sanno benissimo che basta farli ruotare nella direzione opposta a quella creativa per ottenere l’effetto desiderato. E da come su muove la società non possiamo che prenderne atto.

Se poi vorranno sconcertare ed offuscare l’intelletto agiranno sul centro emozionale, attraverso sensazioni provocate con i Loro media. L’11 settembre 2001 e la recente follia sanitaria mondiale sono un esempio evidente dell’effetto provocato nei centri emozionale (Manipura) prima, ed intellettuale (Sahasrara) poi, con relativa confusione nella ragione.

E siccome sono consci del potere creativo/distruttivo del Verbo, quale miglior modo se non quello di deturpare la dialettica attraverso parole etimologicamente dissociate, semantica scorretta e senza logica, parole volgari, linguaggio pessimistico e autocommiseratorio, partendo già dalle nuove generazioni mal-educate nelle Loro scuole? (Mi chiedo cosa ci portino i ragazzi a fare in quegli istituti di non-bellezza – n.d.a.).

Per non parlare poi dell’immaginazione, potere elevato e miracolista, stimolato dal chakra Ajna, il terzo occhio, quello che può farci vedere oltre le apparenze. Come quegli occhiali scuri usati nel film “Essi vivono”, per intenderci…

Cosa fare quindi se non cercare di calcificare tale ghiandola ad esso legata, la pituitaria, attraverso cibo e disillusioni?

E siccome il chakra restante, Anahata, quello del cuore, non sanno come manipolarlo, essendo il più potente, e non avendone Loro capacità per corromperlo, essendone Loro sprovvisti, cos’altro resta Loro di fare se non infiammarlo o arrestarlo?

Cosa fare quindi? Beh, la risposta credo sia implicita nella stesura di questo testo. Dobbiamo solo decidere cosa fare, se aiutare ad evolvere, per evolvere, oppure sfruttare per nostro effimero vantaggio; la prima scelta ci toglie dalle maglie del nostro inganno; la seconda le stringe.

Il conto si paga a fine viaggio e non sono concessi sconti né favoritismi.

Francesco Queriolo, Il Disinganno
Francesco Queriolo, Il Disinganno – particolare

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