TRASFORMA I DEBITI IN CREDITI

Se qualcuno si chiedesse a cosa servono i soldi dovrebbe porre la domanda al direttore di banca e, dopo la sua risposta, qualunque essa sia, chiedere cosa ne resterebbe della banca se i correntisti i soldi in banca smettessero di depositarli: posto che di soldi cartacei veri e propri, in banca, non ne entrano praticamente più. E quindi già dovrebbero nascere alcuni sospetti… Se poi tutti i correntisti li volessero di colpo prelevare allora sì che tutto il castello di carte cadrebbe in un attimo. Ma questa è un’altra storia…

Poi, se qualcuno domandasse al povero direttore di filiale di enunciare quanto scritto nell’articolo 1834 del codice civile, molto probabilmente lo sentirebbe per la prima volta balbettare e, forse, anche cambiare colore del volto, dal rosa pallido dell’aria condizionata al bianco straccio di chi è stato colto con le mani nella marmellata.

Questo facciamo qui, in questa sezione. Rendiamo edotti su come passare da debitori cronici a creditori felici. Voglio qui riportare tutto ciò che serve, gli strumenti a nostra disposizione per rendere reale quanto sopra. Tutti noi abbiamo diritto alla libertà dal debito perché chi lo ha creato lo ha fatto con un preciso proposito e a nostra insaputa, complice la nostra ignoranza.

Uscire dai debiti è possibile, anzi, auspicabile e, ancor meglio, evitare di contrarli è augurabile.

Per chi volesse approfondire l’argomento “banche” e relative truffe a nostro danno e a danno di tutti gli Stati, può approfittare di questo sito facendo una ricerca mirata. Ritengo vi sia sufficiente materiale per chiarire le idee.

Sulle analisi debitorie, da circa una decina di anni a questa parte sono nate in Italia realtà di diverso stampo e genere, ditte che si occupano di interporsi tra banca e debitore al fine di stralciare un prestito o farsi rimborsare interessi non dovuti, fino alla opposizione, in corso di causa, a procedimenti di pignoramento per sopravvenuta usura nel debito. Chiaro che, quando si tratta di soldi, anche gli esseri apparentemente più angelici mostrano il demone della cupidigia dietro la loro maschera, dimostrando di non avere scrupolo alcuno a divenire squali in mare aperto. Quindi, come premessa, fate attenzione a chi vi accompagna in questo mare infestato.

Per ottenere un rimborso occorre che il prestito sia viziato di usura o di anatocismo (ricalcolo degli interessi sugli interessi, pratica subdola quanto illecita) oppure contenga anomalie che lo rendono di fatto inesigibile. Per ottenere ciò occorre analizzare il debito, prendendo caso per caso, e qui entra in gioco l’esperto in diritto bancario, tassi soglia e calcolo di spese accessorie e commissioni. Si agisce in legge e per legge, quella approvata nella disattenzione delle stesse banche alla fine di un governo dei tanti, nel 1996 (governo Dini 17/01/1995 – 17/05/1996) che, a chiusura lavori e con parlamentari stanchi come gli allievi l’ultimo giorno di scuola, hanno approvato la 108, legge che prevede il ristorno degli interessi da debiti contratti in odore di usura più gli accessori di legge come la condanna di chi lo ha emesso e le relative pene pecuniarie.

Le analisi vengono effettuate su tutti i tipi di indebitamento:

  • Conti correnti con affidamento
  • prestiti al consumo
  • finanziamenti
  • mutui (ipotecari, chirografari, SAL)
  • cessioni del quinto rinegoziate…

Basta che il prestito non sia stato chiuso da più di dieci anni. I conti correnti in affidamento inoltre possono essere considerati fino alla loro origine.

Una volta analizzato il contratto il cliente viene contattato per mostrare il risultato dell’operazione: se risulta negativa o con anomalie troppo deboli si consiglia di non procedere. Ma se le anomalie sono evidenti, ed il rimborso tassativamente esigibile, allora si caldeggia l’azione.

Altra questione di particolare interesse è quella relativa alla legge 3/2012 da sovraindebitamento (detta anche “salva suicidi”).

Attraverso questa procedura si ha la possibilità, per l’indebitato, di ripartire da zero, senza il fardello dei debiti pregressi che lo avrebbero costretto ad avere carichi economici, pendenti per anni, dandogli la possibilità di guardare al futuro con ritrovato ottimismo e non più terrore.

Chiaramente tutto ciò ha un costo, che varia a seconda della procedura da attuare, dalla tempistica processuale e dalla complessità dell’intervento. La ditta, che si occupa di seguire la cosa, accompagna il cliente verso la meta del rimborso o dell’esdebitamento, forte del fatto che il suo vero guadagno avviene solo al termine del servizio, dal quale ricava una percentuale. E quindi avrà tutto l’interesse per essere incisiva e vincente. Essendo i costi talmente variegati e dipendenti da caso a caso, non è possibile fornire cifre, anche ipotetiche, perché foriere di malintesi o di incomprensioni. Perciò si verifica con il cliente il caso ad personam e si redige un preventivo su misura, chiaro, e dettagliato di tutte le voci inerenti il percorso che si dovrà intraprendere per raggiungere il risultato.

Nota: è stato calcolato che in Italia il credito sui prestiti, generato dagli illeciti presenti nei contratti, ammonta a circa 980 miliardi di euro, quasi la metà del debito pubblico! Proviamo a immaginare come sarebbe il nostro tenore di vita se venissero erogati tutti questi soldi… E non è utopia. L’utopia è la negazione della possibilità di farcela, la giustificazione del lassista


Per info:

2 pensieri riguardo “TRASFORMA I DEBITI IN CREDITI

  1. Ciao Andrea, se tutti volessero prelevare i propri soldi dal c/c succederebbe come in USA nel 29.
    Lo impedirebbero illecitamente, chiudendo lecitamente tutte le banche (con un “editto” del presidente) ed impedendo il prelievo dei propri soldi.
    La storia non si deve dimenticare e, purtroppo, si ripete anche se poco o nulla riusciamo a trarre come insegnamento.
    Ciao cusin…

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    1. Ciao Cris. Questo è uno dei motivi per cui stiamo divulgando l’uso della moneta complementare (noi abbiamo scelto lo SCEC: https://traterraecieloblog.wordpress.com/2022/10/21/lora-delle-monete-complementari/) nel caso in cui dovesse capitare un inconveniente del genere, con o senza prelievo massivo di contante. Quello che ritieni possa accadere è plausibile ma avrebbe anche tre effetti positivi:
      1 – sarebbe il segnale concreto che le persone hanno iniziato a comprendere dov’è il tallone di Achille del sistema
      2 – chi decidesse di prelevare tutto dal c/c inizierebbe a mettere in crisi il sistema costringendolo a stampare denaro che non ha e che inizierebbe ad apparire nei loro resoconti, creando un’impennata inflazionistica che porterebbe al fallimento di molti Istituti bancari
      3 – chi decidesse una mossa del genere dimostrerebbe a se stesso e agli altri di non essere più ricattabile. E questa è la cosa alla quale tengo di più che accada
      Ah, per l’accesso in sala all’evento del 22 aprile accettiamo anche gli SCEC

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