Bufale o non bufale?

Mi hanno girato un messaggio Whatsapp dove si parla di aziende casearie in crisi per il mancato rinnovo del contratto con  Parmalat:

Oggi è scoppiato lo scandalo nelle Valli Genovesi. La Parmalat , a scadenza del contratto, ha deciso di non rinnovare il contratto con gli allevatori delle Valli Genovesi, preferisce comprare dalla Francia ….e dalla Cina….. 

Quindi il latte Oro non contiene più latte ligure, forse nemmeno italiano

NON COMPRATE PIU’ PRODOTTI  PARMALAT E FATE  GIRARE LA  NOTIZIA.

Gli allevatori sono due giorni che buttano il latte nei prati, con danni ingenti ! Tra questi ci sono molti giovani che avevano rifatto le stalle anche con impianti fotovoltaici, indebitandosi con mutui stellari e ora? Il Municipio di Sestri Ponente si è già mobilitato per vendere i prodotti caseari che produrranno gli allevatori.

Ma non è sufficiente perchè nelle Valli genovesi c’è la più grande concentrazione di allevamenti bovini della Liguria. Bisogna fare rete e aiutare questa gente, grazie

Per correttezza riporto uno stralcio di quello che il sito bufale.net riporta sulla vicenda:


Nessuna fonte da noi cercata però dà certezza dell’uso di latte cinese, se non con formula dubitativa. Parrebbe indicato l’acquisto di latte fuori confine, ma senza precisazioni nette, e di seguito smentite

Così sul destino delle 60 aziende a rischio, dei loro dipendenti, e del nostro latte, buttato simbolicamente nel letame per protesta contro la multinazionale Lactalis che ha deciso di comprare fuori confine (Romania? Cina? Francia?), e non più il latte prodotto dagli allevamenti bovini del territorio, si sono pronunciate le istituzioni e la politica.

Per quanto attiene le fonti superati, quello che la catena Whatsapp non riporta è che l’emergenza è rientrata e si è risolta, fortunatamente

Verona – «Il latte dei soci della cooperativa Val Polcevera ha trovato un acquirente: il Caseificio Pugliese con sede a Lauriano in provincia di Torino si è detto interessato e venerdì sarà sottoscritto l’accordo per il conferimento del latte genovese».

Lo annuncia l’assessore regionale all’Agricoltura e all’Allevamento, Stefano Mai in merito alla vicenda che vede al centro soci della Cooperativa Val Polcevera dopo il mancato rinnovo del contratto di acquisto del latte prodotto da parte di Parmalat.

«Grazie all’impegno di Coldiretti e al lavoro di squadra che abbiamo intrapreso – commenta soddisfatto l’assessore Mai – è stato possibile individuare una soluzione ‘tampone’ che consentirà di evitare lo scempio, che si sta consumando in questi giorni, del latte ‘in concimaia’. Per arrivare a una soluzione definitiva del problema e interrompere il circolo vizioso innescato dalle dinamiche europee che penalizzano i nostri produttori di eccellenza, sottoponendoli alla concorrenza sleale di operatori esteri, occorre una rivoluzione alle radici del sistema».

La soluzione, come avrete letto, non è ancora definitiva, ma è decisamente un primo passo.

AGGIORNAMENTO: Proprio mentre questo articolo era in stesura, la ditta interessata, Parmalat, ha rilasciato un suo comunicato a mezzo social: **

Latte Oro ribadisce con forza lo storico legame con la città di Genova e l’impegno assoluto a garantire la massima qualità e la provenienza 100% di latte fresco Italiano da allevamenti selezionati.

Da molto tempo l’azienda ha avviato una serie di iniziative in favore dei consumatori, dei cittadini e del territorio di Genova, di cui da sempre Latte Oro è una espressione riconosciuta.

Le polemiche mediatiche ed i continui attacchi infondati non hanno fatto altro che penalizzare ulteriormente i consumi di latte fresco in un mercato già in forte difficoltà.

Latte Oro, nonostante il calo dei consumi ha continuato negli ultimi anni a ritirare anche il latte locale – ad esempio – dalla Cooperativa Valpolcevera pagandolo al prezzo di mercato.
Vista la situazione attuale di crisi dei consumi, e la scadenza degli accordi contrattuali con alcuni conferenti di latte, l’azienda è in questi giorni impegnata in una discussione con i produttori locali riguardante la quantità di latte necessaria alla produzione.

L’azienda conferma il massimo impegno a sostegno dei consumi e degli investimenti locali anche attraverso il lavoro quotidiano degli oltre cento genovesi che operano sul territorio.

Parmalat

Proseguendo nei commenti al comunicato si appalesa questa risposta:

ci teniamo a precisare che le ultime notizie relative alla provenienza del nostro Latte Fresco sono false, e divulgate da terzi che evidentemente hanno interessi economici contrari.

Devi sapere, infatti, che il Latte Fresco ha una durata massima di 6 giorni dalla data di confezionamento ed è fatto con Latte 100% italiano.** Sarebbe quindi impossibile importarlo da altri Paesi per venderlo in Italia.

La nostra filiera del Latte Fresco è fortemente connessa ai Produttori Locali e il nostro impegno è di continuare a investire per assicurare ai nostri Consumatori un Latte Fresco 100% Italiano e di qualità, proveniente da allevamenti selezionati.

Ci auguriamo di averti spiegato la situazione che si è creata, e di averti rassicurato sulla qualità e sull’origine del nostro Latte Fresco.


** Commenti miei: innanzitutto considerare come attendibile una dichiarazione Parmalat rilasciata su Facebook, piattaforma adatta più a comunicazioni leggère che a comunicati stampa, mi sa di superficiale ed inattendibile. Inoltre l’affermazione “…fatto con latte 100% italiano…” è non vera. Basta andare in un qualsiasi supermercato e leggere la provenienza tra le varie ditte, verificando così che del latte ci arriva dalla Francia. E ad un prezzo ridicolo.

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