ITALIA? No, piuttosto IGNARIA Pt.4/4

(La Società alla quale non sai di appartenere)

A cura di Gilbert


I Ribelli – Loro funzione e responsabilità nel cosmo.

Non è forse scritto nelle vostra legge: Io ho detto: voi siete dei?

Gesù – (Giovanni 10-34 – Cit. Salmi 82-6)

Chi potrà cambiare i paradigmi di questa società che si nutre dei suoi figli? Chi percepisce i frame fuori posto della Matrix? Chi noterà che nelle frasi del pastore dei cattolici non c’è una umanista apertura ai tempi ma un atto di desacralizzazione vero e proprio?

Chi noterà in maniera chiarissima la distopia tra i media e la realtà? E chi ancora vedrà dappertutto catene, finte libertà e regole su regole, appositamente incomprensibili, fatte apposta per confermare ancora una volta che tu non sei nessuno?

Chi percepirà nell’aria un certo sdoganamento della pedofilia, la perdita dei diritti individuali e di arbitrio?
Chi capirà che

“la politica è quel luogo creato appositamente per fare gli interessi dei padroni universali”

Giulietto Chiesa

sulla cui scena si divincolano dei guitti da quattro soldi che sanno tutto, ma sono maestri nell’interpretazione e recitano e tengono una parte come se davvero gli importasse qualcosa?

Chi sarà intimamente certo nel suo cuore che “qualcuno” trama in gran segreto ai danni dei popoli, senza il rispetto di alcuna regola morale, etica o tabù e con l’obiettivo di impedire che le anime si sveglino dal torpore cercando di eradicare sistematicamente ogni accenno di speranza da ogni cuore?

Disperazione, ossessione e pressione, terrore, speranza e attesa.
Attesa ingenerata di qualcuno che ci verrà a salvare.
Ognuna delle narrazioni è una promessa di alleggerimento dalla situazione esistente, una rassicurazione che si infrange contro una realtà decisamente minacciosa che non fa che richiamarci in un sentiero che ci allontana dal nostro, chi si occupa della narrazione sa bene cosa sta facendo e come. Conoscere questo è rinforzare automaticamente il proprio sé.

Chi è in gardo di sentire, di percepire tutto questo?
Siete voi, siamo noi, sei tu, sono io. Siamo i ribelli.

Siamo coloro che anelano alla libertà, che lottano per la verità e perseguono l’indipendenza per arrivare all’autonomia. Pessima idea si potrebbe pensare: al sistema non piacciono le anime autodeterminate; ma i ribelli sono nati liberi e non possono che vivere indomabili e, con la loro stessa esistenza, pongono il sistema sotto pressione; rilasciano energie molto forti, anche quando non agiscono fisicamente. Evidenziano le crepe del “programma”, i bug del sistema sotto la vernice luccicante. I ribelli ardono a livello immateriale e questo il sistema lo sa bene perché sono i primi ad essere attaccati.

Gli ultimi 50 anni hanno rilasciato un enorme nube tossica di de-sacralizzazione dell’umano. Perdita della pietà e della capacità di immedesimazione, fino a ingenerare indifferenza diffusa per assuefazione al bombardamento di disvalori, brutalità, crudeltà e morte. Apatia o mancanza di empatia. L’essere umano, martellato in continuazione da questi concetti in decomposizione perde la sua naturale capacità di “legarsi” spiritualmente agli altri, di provare compassione e pietà verso le vittime fino a “simpatizzare” per i propri carnefici presentati come esempi da seguire. I ribelli sono coloro che non hanno perso questa tendenza alla risonanza.

La separazione è il “loro” nutrimento ma noi sappiamo affamarli riequilibrando la nostra anima strappandola ai loro meccanismi di controllo.

I ribelli non sono controllabili dai mercenari del potere perché la loro identità è forte, autonoma e autodetermianta e si oppone indistruttibile a qualsiasi onda. Infatti non sono solo le grandi azioni a concorrere alla creazione di una nuova realtà, ma anche ogni singola scelta personale eleva verso l’evoluzione collettiva, una ribellione interiore che modifica in bene l’equilibrio energetico perché tutto coopera nel contesto, perché agisce in quella coscienza superiore che travalica il personale; il luogo dove le coscienze si uniscono; non si tratta della folla e nemmeno del singolo. Si tratta di risonanza. Un solo “NO” spezza catene millenarie di sottomissione e inceppa il meccanismo. Un sassolino può ingrippare un ingraggio del sistema.

Spezzare i vincoli mentali, psicologici e sociali è disintegrare il potere di questi uomini (o qualsiasi cosa siano) che non si riferiscono ai valori universali, non hanno rispetto, non provano pietà e ritengono di avere il dominio sul materiale e l’immateriale, ivi compreso quello di vita o di morte; libera istantaneamente noi dalla loro visione di un ordinato allevamento che gestiscono per elezione, per diritto divino o universale.
Costoro non seguono le leggi dell’universo nel quale ogni struttura possiede dignità e concorre all’esisitenza dello stesso.

Il nostro salto di coscienza, è accettare ed essere ciò che siamo per diffondere energia e vibrazione, per sgretolare il nostro masso che sostiene questo potere disumano, un masso alla volta fino al definitivo ed ineluttabile crollo. I ribelli sono coloro che ricostruiscono il mondo costruendo se stessi.

Tu sei il responsabile dell’universo attraverso la tua esistenza e viceversa. Esiste una legge superiore universale che tende all’armonia e all’unione già scritta dentro le anime che cercano il risveglio che “sentono” cosa è giusto, è inevitabile che prima o poi si affermi.

Nella vita c’è esistenza, nell’esistenza l’universo, in noi c’è l’universo, ecco la connessione.

Disegni dell’autore.

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