Investire in oro ha un rischio…

Ansia e paura producono energia. Il punto in cui concentriamo questa energia incide notevolmente sulla qualità della nostra vita: concentriamola sulla soluzione, non sul problema.
Walter Inglis Anderson, XX sec.


Quando si parla di soldi molti collegano il concetto alla propria stabilità, alla propria sicurezza, alla garanzia di un futuro al riparo dalla predazioni che si stanno affacciando all’orizzonte e che non sono poi così tanto distanti. Come biasimarli. Ma proprio in virtù del fatto che in questi contesti occorre essere molto avveduti voglio mettere l’attenzione sul concetto che “non è tutto oro ciò che luccica”.

Mi è stato più volte chiesta la mia opinione in merito all’investimento più sicuro per i propri risparmi e ho sempre caldeggiato l’acquisto di oro; poi mi è venuta alla mente una notizia che dovrebbe fare alzare l’asticella dell’attenzione, e che riporto qui:

Dove non arriva la fantasia guidata dall’avarizia, vero?

Il tungsteno al posto dell’oro, che genialata! Un po’ come vendere l’aria di Napoli in lattina (c’è chi l’ha fatto ;^).

In merito a ciò devo ringraziare una persona che ho seguito recentemente in un gruppo Telegram e che ha sviscerato l’argomento relativo agli investimenti in oro a protezione dei propri risparmi e come forma di riserva di valore, in crescita con il tempo. Molto meglio degli eterei Bitcoin et similia, a mio parere; l’oro permane, anche senza corrente elettrica.

Ma come fare per assicurarsi che un acquisto di questo prezioso metallo sia garantito alla fonte? Dato che non ho possibilità di verificare direttamente la bontà del mio acquisto bisogna affidarsi al consulente oppure vi è un’altra possibilità di certificazione?

La Good Delivery List è l’elenco dei produttori dei lingotti di metalli preziosi, oro e argento, che sono sottoposti al vaglio di una commissione che ne garantisce la correttezza e la genuinità del prodotto messo in vendita.

Nel sito https://learn.apmex.com/investing-guide/what-is-the-lbma-good-delivery-list/ si legge quanto segue:

LBMA is the London Bullion Market Association, the international trade association representing the wholesale over-the-counter market for gold and silver bullion. The LBMA Good Delivery List specifies the rules that gold and silver bars must meet to be accepted for delivery in settlements in the London bullion market. 

Refineries on the Good Delivery List 

As of October 2023, there were 66 gold and 78 silver refiners on the list. The refiners on the list are located across the world including refineries in North America, Europe, China, and Australia. The LBMA website includes the most current information regarding the refineries including a downloadable audit report.  

The refineries must pay an application fee to be considered to be included in the Good Delivery List. Refiners can also purchase testing kits to test their gold and silver before applying. The LBMA has created a Rulebook to help refiners understand the requirements to be included in the list. The Rulebook includes five principles. The principles listed on the LBMA website include integrity, skill, care, diligence, management and control, financial prudence, and market conduct. 

To qualify for the Good Delivery List, refiners must satisfy rigorous evaluations concerning their: 

  • Market history 
  • Financial stability 
  • Capability to manufacture bars that conform to strict criteria 
  • Required production volumes 

Questo dovrebbe garantire la sicurezza circa i propri acquisti in metalli preziosi, una garanzia che consiglio di chiedere ai vari operatori che propongono investimenti a tutti quelli che vogliono mettere i propri risparmi al riparo e con un minimo di redditività nel futuro.

Ma, come sempre, prendiamo atto che viviamo in una realtà pervasa dalla pesante energia dell’Ego e che nell’ambito economico la fa da padrone. Un comitato super partes, come LBMA dovrebbe essere, dovrebbe anche essere esente da inquinamenti ma non è sempre così. Riporto la parte dell’articolo riportato all’inizio e redatto da Nexus per comprende le commistioni e le implicazioni con i grandi gruppi di investimento, i governi e le Banche centrali, commistioni che abbiamo visto anche nella Cochrane Collaboration, nell’OMS e i suoi finanziatori, e in tutte gli altri organismi “sovranazionali” che si dichiarano esenti da conflitto di interessi.

Estratto dell’articolo di Nexus

Londra ha da sempre rappresentato una piazza privilegiata di contrattazione del metallo giallo. Peccato che da qualche mese a questa parte ci siano sempre maggiori richieste di movimentazione dei lingotti in custodia. Nell’ottobre 2009 successe un fatto spiacevole: J.P. Morgan e Deutsche Bank (strettamente sorvegliati dalla Bank of England) che avevano precedentemente venduto Gold Futures (lingotti virtuali) al prezzo di circa 1000$/oncia chiesero ai legittimi proprietari se quell’oro poteva essere da loro ricomprato a 1250$/oncia per evitare di dovere consegnare quei lingotti. Lingotti che evidentemente non possedevano. Quello che sta accadendo è che per ogni lingotto conforme alla London Good Delivery (società che certifica la qualità dei lingotti usati nelle transazioni del mercato londinese) ci sono diverse richieste di proprietà. Basta che un numero sufficiente di investitori perda la fiducia nei depositi e si rechi a ritirare i lingotti di loro proprietà per far crollare il mercato dell’oro. Ed il mercato in toto.[1] Insomma c’è una richiesta esagerata di oro. Lo vogliono tutti: investitori, banche e privati. Come fare a soddisfare tale richiesta? Si va a lezione dagli antichi alchimisti, e si trasforma un metallo meno nobile in oro.

Bene, il mio dovere di informatore credo sia stato svolto in modo esaustivo. Cosa fare allora?

Beh, in questo caso ognuno si senta libero di disporre delle proprie energie come ritiene opportuno, sapendo che esse valgono solo se circolano e non se rimangono bloccate in un caveau.


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