Ancora tamponi negli ospedali!

Lo so, mi ero riporomesso di non tornare più su questi argomenti anche solo per non sprecare energie laddove ne abbiamo profusa fin troppo, ma in questo caso ritengo che ci sia bisogno ancora di informare e sensibilizzare quanti cedono ancora al ricatto più o meno inconsapevolmente.

Capisco anche che quando c’è un caro in ospedale l’ultima cosa a cui si pensa è fare la guerra alle ingiustizie sanitarie ma è sempre meglio sapere certe cose piuttosto che essere completamente alla mercé di esseri senza’anima che dell’insensata applicazione di protocolli preconfezionati hanno fatto fatto la loro missione e condanna a vita.

Come abbiamo potuto apprezzare le porcate governative di fine anno non si sono fatte attendere e così, come da buona tradizione delle festività, il legislatore ci ha regalato altri 6 mesi di pippe mentali su tamponi e mascherine. Si veda l’ordinanza ministeriale del 27 dicembre 2023 da cui si apprende che (oltre all’obbligo di indossare la pezza salvifica e alle schifezze, nel vero senso della parola, agroalimentari in materia di farine di vermi, blatte e grilli, non schrzo e “social card” che così vi abiutuate a una vita a punti gestiti dall’IA) sostanzilmente la scelta se rendere obbligatoria l’esecuzione di un tampone per l’accesso al pronto soccorso o altra struttura dell’ospedale spetta sempre alle direzioni e alle Regioni.

Proprio di recente ne è stato protagonista un amico che per andare a trovare il fratello infartuato in ospedale gli hanno imposto il tampone, altrimenti non poteva visitarlo poiché, manco a dirlo, avevano fatto il tampone pure a lui ed era risultato positivo! Per cui misure speciali e tuta antiradiazioni per visitarlo.

Ma come funzinano sti benedetti tamponi? Ebbene l’ho scritto già a settembre 2020 e lo chiesi proprio a un direttore di ASL che conosco ma che ovviamente non posso rivelare e gli chiesi banalmente:

Come funziona una PCR?

Biologo molecolare alle prese con il termociclatore per produrre cicli di PCR.

Come abbiamo già detto, i campioni prelevati coi tamponi (la vostra saliva o mucosa nasale, nda), vengono analizzati tramite una tecnica che si chiama RT-PCR (Real Time – polimerase Chain Reaction evoluzione della PCR inventata da Kary Mullis, nda).
In sostanza questi vengono analizzati da un macchinario che ne amplifica la codificazione genica e fa avvenire una reazione di polimerizzazione attraverso una serie di cicli caldo-freddo in cui il virus si replica (il virus non è un entità viva che vi attende dietro l’angolo per farvi un agguato, nda).

Man mano che la reazione avanza la codificazione genica del campione aumenta di numero in modo da poterlo rilevare.

Ma la rilevazione di “qualcosa” non ci dà comunque la certezza di un contagio o di un infezione in atto o che potrebbe presentarsi come tale perché questo test:

“Non ti dice se sei malato e non ti dice che la cosa che hai preso ti avrebbe davvero danneggiato o qualcosa di simile” e te lo dice Kari Mullis (inventore della PCR) e già premio Nobel, scusate ma vado direttamente alla fonte primaria quando voglio sapere una cosa e curiosamente morto a metà 2019, alcuni mesi prima dell’inizio della psicopandemia, sapete come diceva Andreotti, no?

(PS: un immenso grazie ai ragazzi di DETOXED il vostro lavoro sarà sempre di imareggiabile valore!)

In pratica si amplifica una particolare sequenza genica per poterla rilevare, capite il livello di follia in cui ci hanno sparato in pochi mesi e nella quale ci vogliono mantenere ancora oggi? 

Questa è la moderna guerra preventiva alla malattia prima che essa si presenti in forma sintomatica e come in ogni guerra ci sono vittime che non interessano mai o quasi mai le alte sfere di comando.

Normalmente con questa tecnica i cicli non superano i 100 e attualmente l’OMS considera infette quelle persone la cui PCR presenta dei cicli di replicazione da 0 a 40. Tutto quanto viene rilevato al di sopra dei 40 cicli viene considerato materiale sub molecolare o frammentario che, senza scendere ulteriormente nel dettaglio, è praticamente incapace di replicarsi.

Altri comuni coronavirus oltre al sars-cov-2

Ora vi renderete conto che i risultati dei tamponi andrebbero letti proprio in funzione del numero dei cicli di replicazione poiché se un tampone è positivo con una PCR dopo, mettiamo, 30 cicli sono considerato infetto, poiché la sequenza genica del virus (che ricordiamo non è stato ancora isolato, al netto delle sue migliaia di varianti, ne abbiamo scritto qui →
L’asintomatico, il nuovo mostro da combattere – 1° parte, chissà qual’è mi vien da dire [dati aggiornati a tre anni fa]) è stata identificata con pochi cicli di amplificazione e pertanto è infettante, poiché è stata subito rilevata. Quindi sarei contagioso.
Se invece la positività viene intercettata per esempio al 60mo o 70mo ciclo vuol dire che siamo in presenza di particelle virali frammentarie considerate non infettanti, con una carica virale molto bassa o clinicamente insignificante (ricordate Zangrillo? «il virus è clinicamente morto», non parlava certo a vanvera come ho letto in tanti social, ndr).

Ma tutto questo dovrebbe risuonare quantomeno folle se ancora già ad aprile 2020, in piena emergenza covid, la Commissione Europea rilasciava un report in cui sostanzialmente dichiarava che uno studio accurato (sulla validità di questi tamponi, ndr) non era possibile in quanto i dati erano strettamente riservati ai produttori dei test covidd!

The correctness of information, such as listed performance data of the test methods and devices, has notbeen directly confirmed by checking raw experimental data or full technical documentation of themanufacturer (not accessible) or by own laboratory verification or any clinical validation studies. Therefore, the authors should not be deemed responsible for the validity of such data.”

e che:

”… after being placed on the market the performance of devices may be validated, i.e. confirmed by additional testing that the manufacturer’s specifications are indeed satisfied, e.g. in reference laboratories, academic institutions or national regulatory agencies. Such validation is not legally obligatory but highly recommended for public health decision making…”

“…dopo essere stati introdotti sul mercato, la performance degli strumenti può essere validata, ovvero confermata da ulteriori verifiche che le dichiarazioni del produttore corrispondano alla realtà, verifiche effettuate presso laboratori di riferimento, istituzioni accademiche, o agenzie regolatorie nazionali. Tale validazione non è legalmente obbligatoria, ma è fortemente raccomandata per l’assunzione di decisioni sulla salute pubblica…”Commissione Europea

A luglio 2021 proprio a causa di questa “confusione” il CDC americano (omologo AIFA) annunciava che i test RT-PCR che si useranno per analizzare i campioni prelevati col TAMPONE ancora fino al 31 dicembre 2021 dovevano sostituirsi con il metodo “multiplex” 😎 per poter meglio discriminare tra sars-cov-2 e influenza stagionale. Sembra un piagliata per il c..ovid ma è la verità (fonte: CDC)

Ebbene oggi il governo nella persona di Francesco Vaia, direttore generale della DIREZIONE GENERALE DELLA PREVENZIONE SANITARIA del Ministero della Salute, non ha dato minimante nessun segno di discontinutà da questa follia sanitaria che fa bene solo agli amici degli amici e nella circolare n.0039123 del 15 dicembre 2023 – Indicazioni per l’effettuazione dei test diagnostici per SARS-CoV-2 per l’accesso e il ricovero nelle strutture sanitarie –, giusto per non farsi mancare niente e rendere sti caxxo di tamponi ancora più credibili (e aggiunferei usabili per giustificare burocraticamente certi tipi di profilassi) , ci hanno messo dentro un bel pò di virus tanto qualcino lo deve per forza beccare:

«Nello specifico, per le persone che presentano sintomi con quadro clinico compatibile con COVID19 è indicata l’effettuazione di test diagnostici per SARS-CoV-2, virus influenzali, Virus Respiratorio Sinciziale (VRS), Rhinovirus, virus Parainfluenzali, Adenovirus, Metapneumovirus, Bocavirus e altri Coronavirus umani diversi dal SARS-CoV-2, come indicato dagli organismi internazionali, WHO/ECDC1»

L’ironia di tutta questa infinita pantomima è che una siffatta circolare dal punto di vista legale non vale una benamata … ma scrive pure che questi test (che non diagnosticano, pure loro, una beneamata… perché sono strumenti che andrebbero a completare un quadro clinico fatto a seguito di un’anamnesi… ma cosa devo dire e non sono neppure un caxxo di infermiere) sono “indicati”, non obbligatori, SOLO se si è in presenza di sintomi! Ma nella realtà sappiamo che vengono imposti per accedere o non accedere in certi luoghi o meno e per essere sottposto o meno ad accertamenti clinici. Come ho già scritto sopra, ospedale che vai regola che trovi a discrezione della direzione ospedaliera.

Una perfetta fotografia dello stato sociale italiano dove sostanzialmente ognuno ormai fa il caxxo che vuole e in questo totale stato di anarchia chi è al governo legifera per assecondare i desiderata dello straniero e se ne frega totalmente della cittadinanza, ma dopotutto da i governi che giocano a fare i totalitari a seconda di dove tira il vento, cosa ti vuoi aspettare?

A quanto pare certi dubbio sull’abuso dei tamponi vengono in mente solo ai complottisti.

Foto di copertina Ewa Urban da Pixabay

Lettura consigliata

Tamponi covid-19 una prassi sanitaria non così scontata

A cura di Giuliano C., Avevamo già in parte affrontato l’argomento “tamponi” in questo post → L’asintomatico, il nuovo mostro da combattere – 2° parte dove abbiamo riportato il documento della Commissione Europea che in sostanza riporta che le la performance dei tamponi dichiarata dai produttori dev’essere validata presso laboratori di riferimento, istituzioni accademiche, o agenzie…

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