Quando è la sanità a pagare

“Il massimo della salute è digerire se stessi.”

Romano Battaglia


Immagine in intestazione: https://www.ilcambiamento.it

In un periodo in cui la salute costa più della benzina alla pompa, trovare notizie di questo tipo ha il sapore della rivalsa. Naturalmente non le vedrete riportate sui vari quotidiani, troppo rischioso, sia dal punto di vista economico, sia per la figuraccia che il sistema sanitario italiano farebbe nell’ammettere questi palesi disservizi.

Vicende paradossali ormai si accavallano giorno dopo giorno, come il caso che ho vissuto in prima persona (vedi l’articolo “Un vigliacco tampone sotto i ferri).

Parte dell’articolo, la più saliente, riporta:

Una sentenza storica e che farà giurisprudenza. Arriva dal Tribunale di Lecce che si è espresso in maniera positiva nei confronti di un paziente costretto a ricorrere alle strutture private per degli esami, chiedendo a posteriori il rimborso per le spese mediche sostenute.

La sentenza (la numero 5448 del Tribunale di Lecce del 12 gennaio) riconosce il diritto alla salute sotto un nuovo e specifico punto di vista: il diritto, in caso di emergenza, al rimborso per prestazioni sanitarie effettuate presso privati e non preventivamente autorizzate, laddove si riscontri l’impossibilità di ricorrere a strutture pubbliche.

«È una sentenza ineccepibile e che farà scuola- sottolinea Pippo Greco, segretario regionale del Tribunale dei diritti del malato- Vista la situazione in cui si trova il nostro servizio sanitario, soprattutto al Sud e in Sicilia, dove per una Tac bisogna spettare talvolta anche 1 anno. Ma da qualche tempo il problema si riscontra anche in tutto il resto d’Italia».

La storia è questa: alcuni pazienti devono effettuare una Pet Tac, ma nelle strutture pubbliche a cui si rivolgono i tempi di attesa, dove il macchinario esiste, sono lunghissimi. Per questo sono costretti a rivolgersi ad uno studio privato, chiedendo successivamente al sistema sanitario il rimborso delle spese.

Semplice la linea difensiva: tali spese non sono state autorizzate, che quindi non vanno rimborsate.

Ma il Tribunale di Lecce è inflessibile: l’esame è stato effettuato con urgenza e necessità nella struttura privata al fine di evitare pericoli di vita o di aggravamento della malattia o di non adeguata guarigione, quindi la richiesta dei ricorrenti viene accolta.

Bene, ci auguriamo di avere fatto un buon servizio per tutti coloro che hanno intenzione di rimettersi nelle mani del (dis)Servizio sanitario nazionale. Meglio restare sani…


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