Salute dell’anima, educazione alla libertà.

A cura di Lidia

Siamo davvero così pericolosi per il “sistema”?
Sì perché sappiamo cosa significa sentirsi liberi.

Cosa significa “sentirsi liberi”?

In questo particolare momento storico il termine l-i-b-e-r-t-à viene associato all’idea dei luoghi in cui ci è più o meno concesso andare a seconda delle restrizioni imposte, della nostra situazione inoculatoria o delle nostre posizioni personali.

La libertà a cui mi riferisco io, però, è un concetto diverso.

La libertà è una consapevolezza

la conoscenza di ciò che noi siamo, il processo grazie al quale educhiamo noi stessi ad essere persone autentiche.

Questa consapevolezza fa parte di un processo di crescita personale, frutto di una scelta precisa. Stare bene con noi stessi, con i nostri cari, in relazione con il mondo esterno, nel tempo e nel luogo della nostra vita. Certamente non è un processo semplice, né definitivo, né per moltissimi di noi continuativo, ma credo, profondamente, sia ciò che di più importante possiamo fare per noi stessi.

Molti momenti della mia vita li ho dimenticati. Come vecchie fotografie si sono graffiati, sbiaditi, persi, impolverati. Ma vi sono degli altri momenti che sono scolpiti nella mia mente come piccole stelle brillanti. Momenti che ricordo con una sorta di turbamento profondo, una sensazione di lucidità e calma, la totale assenza di qualunque preoccupazione o paura, di qualunque fastidio o dolore fisico ed al contempo una reale presenza, percezione di me stessa, della vita, dell’Universo.
Una tensione ed attrazione verso la vita, l’impegno quotidiano a stare bene, la cura di sé, sono scelte di libertà, di salute, di ben-essere.

Aaron Antonovsky (1923–1994), nel 1979, pubblica “Health, Stress and Coping“, un testo in cui il sociologo descrisse per la prima volta il modello di “salutogenesi”. Il termine salutogenesi è formato dalla parola latina salus, salutis (salute) e dalla parola greca genesi (origine) e si occupa quindi delle “cause” (fonti) della salute.

La salutogenesi, secondo Antonovsky, è favorita dal senso di Coerenza, che altro non è che:

un globale, sebbene penetrante, sentimento che qualsiasi cosa accada nella vita essa può divenire comprensibile e può essere gestita. Ci sono anche uno scopo e un significato legati a ogni cosa”.

Aaron Antonovsky

E’ molto interessante il modello di salutogenesi, proprio perché offre un nuovo approccio alla salute, con l’obiettivo di andare oltre il modello patogenetico e meccanicistico tuttora imperante, che pensa alla salute come assenza di malattia e si concentra sull’insorgenza, la cura e la prevenzione delle malattie.

Questo significa in qualche modo che tutti noi siamo “un po’ sani e un po’ malati” nella misura in cui la malattia e la salute costituiscono un continuum a seconda di come noi reagiamo e ci rapportiamo con ciò che “nel frattempo accade”.

Dunque, come ci sia mantiene liberi, come si mantiene in salute?

Ancora, ci viene in auto il greco: “Epimeleia heautou (ἐπίμέλεία ἑαυτοῦ)“.

Ebbene, che cosa significa prendersi cura di sé (epimèleia heautoù), perché spesso, senza accorgercene, non ci succeda di trascurare noi stessi, pur credendo di farlo? E quando un uomo si prende cura di se stesso? Forse, quando si prende cura di ciò che è suo, allora si occupa anche di sé?

(Platone, Alcibiade primo, 127E-128A, trad. it. di M. L. Gatti)

In totale sintonia col motto “nosce te ipsum” (conosci te stesso), Socrate sostiene che non possiamo prenderci cura di niente se non poniamo noi stessi come primo oggetto di interesse.

L’aver cura di noi stessi (epimèleia) significa quindi “non restarsi indifferenti”, conoscersi per amarsi, amarsi per amare. Ed è in questo modo che il suo personaggio nell’Alcibiade esalta la cura di sé: nell’educazione alla felicità ed alla saggezza, nell’occuparsi della propria interiorità e nel curare l’anima. L’anima che, di tutto il nostro organismo, è il cuore pulsante di noi stessi e con tutto il nostro mondo fisico e di relazioni è in contatto.

Nessuna paura quindi, di vivere, di ammalarci, di guarire e di abbracciare l’idea che ogni cosa che ci accade ha un senso, un messaggio.

Ogni difficoltà che incontriamo nella nostra vita cela dentro di sé un’opportunità per crescere e per evolvere in un percorso che non ha mai fine.

Siamo davvero così pericolosi per il “sistema”?
Sì perché sappiamo cosa significa sentirsi liberi.

Ed alla nostra libertà non vogliamo rinunciare.

immagine di copertin: https://www.mondofrasi.com/consapevolezza/il-primo-passo-verso-la-liberta-e-la-51849

Un pensiero riguardo “Salute dell’anima, educazione alla libertà.

  1. Articolo godibile e pienamente espressivo del concetto. Ammiro la ricerca dei termini, della loro etimologia, il significato intrinseco delle parole che definiscono ciò che noi comprendiamo e ciò che vogliamo essere. Ho la percezione che siamo sulla buona strada…

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