L’Aurora sulle Alpi e la disinformazione dei Media

Hai visto l’aurora sulle Alpi? E’ la domanda che mi sono sentito rivolgere da un amico che abita a latitudini più a sud di quelle piemontesi dove mi trovo.

La domanda mi è parsa subito alquanto strana e ho pensato che mi prendesse in giro e mi son detto “ma cosa dici?” ma poi sono andato dare un occhiata alla stampa generalista, quella che legge la bovina mandria, e cosa leggo? Questo:

6 Novembre LaRepubblica:
L’aurora boreale vista anche dall’Italia. Tempeste sempre più frequenti: “Siamo verso il massimo dell’attività solare”
Il cielo si è colorato di rosa e rosso ma turbolenze così forti ci espongono anche a dei rischi: dai blackout radio a danni ai satelliti in orbita fino al pericolo per i voli civili

Sempre ottimista laRepubblica, ma poi ci ripensano:

10 Novembre LaRepubblica:
Non aurora boreale ma Sar: le luci apparse in Italia effetto del campo magnetico terrestre
Gli “Stable aurora red arcs” si manifestano a latitudini medie e sembrano comunque connesse alle tempeste geomagnetiche.Un fenomeno connesso a quello polare che però non è causato dal vento del Sole

Non solo la Repubblica ma anche altre testate hanno riportato pressapoco allo stesso modo la notizia e sullo stesso filone cosa mi tocca vedere e sentire dai bimbetti di Geoflop?

“Il 5 novembre 2023 è arrivata sulla terra un enorme quantità di particelle cariche che prende il nome di espulsione di massa coronale”

fonte: Geopop

E’ arrivato un treno carico carico di? Mi son detto ma cosa dicono questi?! Mischiano informazioni corrette con semi verità mischiate a incorrettezze se non addirittura falsità.

Poiché sono un divergente di natura la prima cosa che ho pensato è stato al progetto HAARP condotto in Alaska e (porcazozzamaremmolinaladarimpestalaidaebucaiola…) e cosa leggo lì in bella vista nella HOMEPAGE? Questo:

“Gli esperimenti AIRGlow attivano e disattivano i trasmettitori HAARP per creare un’aurora radioindotta, nota anche come airglow o aurora artificiale. Le trasmissioni accese aggiungono energia ai gas dell’atmosfera superiore, o li eccitano, provocando la rottura degli elettroni dai loro legami atomici un processo chiamato ionizzazione.
Durante i tempi di spegnimento delle trasmissioni, gli elettroni si ricombinano con le molecole e gli atomi e i gas dell’atmosfera si diseccitano. La de-eccitazione produce un bagliore visibile tra circa 200 e 250 km di (120-150 miglia) di altitudine.
Il bagliore artificiale può aiutarci a conoscere l’aurora naturale e a rispondere a domande come: Cosa provoca l’aurora più luminosa e perché si verifica, e come interagiscono le onde radio con i gas ionizzati (plasma) nell’alta atmosfera?

Il fenomeno, se visibile, apparirà come una debole macchia rossa o eventualmente verde.

A causa del modo in cui l’occhio umano, il bagliore dell’aria potrebbe essere più facile da vedere quando si guarda solo di lato. La curvatura della Terra impedisce l’osservazione dell’airglow da distanze maggiori e, naturalmente, il cielo deve essere libero da nuvole tra l’osservatore e l’incandescenza. Anche un’aurora naturale brillante o una Luna luminosa potrebbero oscurare la visibilità dell’aurora artificiale.

Fonte: HAARP Program

Qui il documento per intero che chiunque può leggere, è di dominio pubblico.

E questo per rispondere all’avvistamento dell’aurora rossa del 5 Novembre che come riporta il progetto HAARP “Il fenomeno, se visibile, apparirà come una debole macchia rossa” altro che “massa coronale”, direi piuttosto coranale visto che questi disinformatori seriali prendono solo per il culo.

Per la data del 26 settembre con le aurore visibili in Lombardia e Trentino invece pare che l’effetto sia dovuto al sole ma non alla sua intensificata attività solare e alle più frequenti espulsioni di massa “coroanale”, ma bensì all’effetto che le eclissi solari hanno sugli strati superiori della ionosfera, e non lo dico io che sono bovero gombloddista, ma lo riporta la NASA:

Colorazione rossa della ionosfera (airglow) ripresa dalla ISS. Fonte : NASA

“Cambiamenti nella ionizzazione: nella ionosfera, la radiazione solare è una fonte primaria di ionizzazione, ovvero il processo in cui un atomo o una molecola si carica quando guadagna o perde elettroni. Durante un’eclissi solare, la riduzione della radiazione solare porta ad una diminuzione della ionizzazione, in particolare nella regione della ionosfera ad un’altitudine compresa tra 60 e 90 Km. Questa diminuzione della ionizzazione può causare un calo temporaneo della densità degli elettroni nella ionosfera”

Fonte: Phys.org (Partner NASA)

Una diminuzione della ionizzazione che come abbiamo appena letto sul sito dell’HAARP apparirà come una debole macchia rossa.

Ma gli amici di Geoflop non sono nuovi a questo tipo di disinformazione allineata. Qui un esempio su come si sono comportati avverso il noto Youtuber OmegaClick che ha, a mio modesto parere, smantellato le enormità che sempre Geoflop ha divulgato in merito alle scie chimiche paragonandole ai gas di scarico delle auto:

Reazione alla censura su commissione da parte del gruppo proprietario di Geopop avverso il video soprariportato (vedi un breve spezzone qui)

Ma tranquilli, in ogni caso la parola d’ordine è: NON C’è CORRELAZIONE!

Fonti:
https://phys.org/news/2023-11-haarp-artificial-airglow-widely-visible.html
https://phys.org/news/2023-09-impact-solar-eclipses-dynamics-earth.html
https://haarp.gi.alaska.edu/nov23campaign
https://haarp.gi.alaska.edu/campaigns
https://drive.google.com/file/d/1427HexSpmtbvPzczLCqzH_U7OU6Wq4ay/view

Foto di copertina 12019 da Pixabay

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