A cura di Francesca Ghioldi
Riflessioni sulla giornata del 25 aprile 2021
Dopo aver visto la mascarade del presidente della Repubblica di fronte all’altare della patria ed aver letto alcune dichiarazioni del novello presidente del Consiglio e rendendomi conto del fatto che in questo giorno l’ipocrisia ha avuto un picco degno di nota, ho volto lo sguardo alla realtà in apparenza distopica.
Come in un libro fantasy ove, da un capitolo, all’altro si scoprono mondi che viaggiano paralleli, fatti di menzogne e illusioni, e dopo una pagina di realtà e verità, se si naviga sul web si trovano parallelamente isole in forma di piazze cittadine, dove la vita vera ha espresso, attraverso un popolo, privato delle libertà rivendicate a gran voce, l’inappagato desiderio di libertà.
Sempre creando un parallelo con un romanzo, ove il tiranno ha, molto spesso, un volto maschile, la prevalenza dei politici è di sesso maschile, ed in risposta, le eroine del mondo che si risveglia sono donne.
Penso spesso che la parola “maternità” non sia sempre sinonimo di pancione, svezzamento e crescita di pargoli, ma ritengo che una donna, materna lo sia anche al di fuori di questo cliché, perché vi sono donne che sono materne a tutto tondo anche se non hanno figli; lo sono verso i figli altrui, verso la natura, verso coloro che sono più fragili, verso il mondo e la società che le circonda… Queste donne esprimono una femminilità profonda ed antica, radicata nel loro DNA, tramandata sicuramente da madri, nonne, zie; comunque, donne, che nel miracolo della nascita, e grazie ai loro compagni, hanno creato l’alchimia delle loro coscienze.
In questo preciso periodo storico vi sono molte donne che si avvicendano nella lotta alla conquista della verità e della libertà, e lo fanno per tutti noi, con l’istinto benevolo di chi è in grado di dare e non di rubare.
Barbara Balanzoni Solange Hutter Silvana De Mari Annarita Iannetti Loretta Bolgan Sara Cunial Antonietta Gatti
Nomi come Sara (Cunial), Solange (Hutter), Silvana (DeMari), AnnaRita (Iannetti), Loretta(Bolgan), Antonietta (Gatti), Barbara (Balanzoni) sono nomi al femminile che in questi mesi hanno dato il loro contributo (assieme ad una moltitudine di avvocatesse, unite a difesa della Costituzione), alla ricerca della verità e della giustizia, cosi da trasmettere ad altre donne come Rosanna Spatari di Chivasso, il desiderio di riconquistare i valori su cui è fondata una Nazione libera.
Per poter creare sinergie altre donne rispondono ad un richiamo quasi istintivo e confluiscono nelle piazze italiane, compresa colei che scrive, avendo così l’occasione di intervistare un’altra donna, Barbara Squillace, un’anima di singolare virtù.
Grazie, grazie donne per questa elevata espressione di femminilità
Articolo interessante!
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Grazie è un piacere stimolare l’interesse al giorno d’oggi, significa che il sistema non è riuscito ad ottundere tutte le menti😊
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