A cura di Francesca Ghioldi
“Esiste un modo di respirare inibito e restrittivo, ma ne esiste un altro: un respiro d’amore che ti conduce fino all’infinito.” Rumi.
Vorrei cominciare questo breve racconto con: “…c’era una volta un tesoro prezioso…”.
Per tutta la mia vita l’ho visto così quell’oggetto di bigiotteria che, mia nonna, tutte le volte che apriva la sua scatola di metallo contenente “i gioielli di famiglia”, guardava con aria perplessa e, alla mia domanda, che più o meno era sempre la stessa: “Nonna perché non lo fai aggiustare?” rispondeva: “Non ne vale la pena, la riparazione costerebbe di più del suo valore”. Quella pietra, quel vetro, mi affascinava e vederlo così, fuori dal suo castone, mi rendeva triste e mi dava l’impressione che le facessi un torto a lasciarla languire nella sua scatoletta, come quando intuisci che qualcuno ha grandi capacità ma non gli è permesso di esprimerle.
Passati gli anni arrivò il tempo dei miei primi stipendi e colsi l’occasione per chiedere a mia nonna il permesso di far aggiustare quel bel “diamante rosa” che, da bambina, mi aveva fatta sognare e, finalmente, rendeva un piccolo sogno realtà. L’ho tenuto nel cassetto dei miei oggetti personali, dei miei “feticci”, quando il tempo ha voluto portarsi via la mia nonna e, assieme a lei, un’infinità di ricordi della mia infanzia, compresa la casa ov’ero cresciuta. L’ho indossato una volta sola per andare a sentire la Madama Butterfly, una delle opere preferite della mia stoica nonnetta, le cui arie soleva cantarmi quando era di buon umore. Quando si diventa adulti e maturi si comprendono molto di più gli atteggiamenti degli anziani che altalenano tra la malinconia e la pacata attesa. Intanto io vivevo, cercando di comprendere quanto fosse importante lasciare un’impronta positiva nella vita delle persone che incontravo. La vita, in base al percorso che si sceglie, può essere più o meno piacevole e, nel mio percorso, grazie al mio karma, mi sono ritrovata ad aver bisogno di aiuto, di un sostegno, che, a volte, le persone più prossime a noi non comprendono di dover dare. La mia introspezione non bastava più, le buone azioni, l’altruismo, non erano sufficienti. Ho trovato un anima a me divenuta assai cara che, oltre un anno or sono, mi consigliò di provare a rivolgermi a due persone che ella riteneva adatte a donarmi quell’aiuto di cui tanto necessitavo. Nulla è per caso in questo mondo, perché c’è qualcuno che ci sta a guardare. Le due persone, che dopo un anno sono riuscita a incontrare, gestiscono magistralmente un centro chiamato “Il Diamante Rosa”, guarda caso; non potevo pensare a un luogo più consono per trovare l’aiuto che cercavo.

Autoguarigione, rapporto umano, empatia, energia, musica, vibrazionalitá, comunicazione non verbale, energie sottili… ero arrivata a casa! Era ciò che non mi aspettavo, come una festa a sorpresa. Giordano e Martina questi loro nomi, mi hanno accolta tra le loro braccia, hanno ascoltato e sapientemente utilizzato l’arte che è in loro possesso, curando le ferite del mio io profondo, permettendomi di viaggiare grazie alla loro musicalità attraverso le vibrazioni trasmesse dall’Anima, traghettandomi così nel mio microcosmo interiore, permettendo di “sentire l’Anima” attraverso il respiro, utilizzando sensibilmente suoni, antiche melodie profonde, permettendomi di fare un viaggio emozionale, etereo, extracorporeo. La musicalità, il suono, le loro voci, gli strumenti e il tocco sapiente, l’empatia profonda hanno sbloccato dentro di me ciò che impediva all’energia del mio respiro di fluire liberamente. Ho viaggiato all’interno di me stessa quasi come se avessi assunto una sostanza stupefacente. In effetti la sostanza “stupefacente” è l’amore di chi, con tanta passione come Martina e Giordano è riuscito in un’impresa a dir poco epica. Mi hanno dato modo di percepire nettamente attorno a me “l’oltre” ove si ritrovano coloro che mi amano e mi hanno amata in tempi passati, e ogni mia cellula del corpo ha percepito la vibrazione che, espandendosi all’interno del corpo, ha risvegliato la capacità di Sentire. Ho respirato con loro le melodie che la mia Anima gli ha suggerito; è stato il momento più emozionante della mia vita, dopo quello di aver donato la vita a mia volta. Ringrazio Martina e Giordano perché, grazie alla loro sensibilità, fatta di molte facce come quelle di un diamante intagliato, ho l’opportunità di render noto ciò che sono in grado di veicolare. Sì, perché si è trattato di uno scambio, un dono reciproco, fatto di energie sottili. Li definisco Angeli scesi in terra, perché sono stati in grado di donare il loro aiuto utilizzando ciò che di più nobile abbiamo a disposizione: cuore, anima, Spirito, Essenza, Coscienza. Grazie a questo incontro tra anime l’esprit che ne è scaturito è stato il desiderio di coinvolgere, e forse stravolgere, più persone possibile per poter trasmettere la potente vibrazione d’Amore che risuona in ognuno di noi e che ha bisogno, ogni tanto, di essere “accordata”.
Info sull’associazione: http://www.ildiamanterosa.it/wordpress/
Note:
Il respiro è vita e la vita è respiro; veniamo alla vita con una inspirazione e moriamo con una espirazione.
Col termine “Spiritus” i nostri padri latini, oltre che descrivere la funzione fisiologica, descrivevano anche il significato di “Anima”, la onde esalare l’ultimo respiro, ovvero rendere l’Anima a Dio.
Questo appunto per creare il giusto collegamento che intercorre tra spiritualità e respirazione